Il no profit italiano al centro di una doppia iniziativa. La prima vede la Fondazione Cariplo e la Fondazione Compagnia di San Paolo nuovamente alleate per sostenere, con un budget di 1,8 milioni di euro, la transizione digitale dell’economia sociale. La seconda vede Istat lanciare per la prima volta il censimento permanente delle istituzioni appartenenti al terzo settore con un focus su digitalizzazione e progetti di innovazione sociale ma anche su dimensioni economiche, attività di comunicazione e di raccolta fondi.
Il bando delle fondazioni bancarie
Il progetto di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo punta a favorire la progettazione e l’esecuzione di strategie e processi di transizione digitale e consolidare la cultura e le competenze dell’innovazione digitale negli enti privati senza scopo di lucro, che operano nei territori di riferimento delle Fondazioni (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta).
“Attraverso questa nuova collaborazione con Fondazione Cariplo – dice Alberto Anfossi, Segretario Generale dell’ente torinese – vogliamo sostenere la crescita dell’economia sociale e dell’ecosistema dell’innovazione per il bene comune, verso un paradigma di sviluppo economico che incorpori la riduzione delle disuguaglianze tra le sue finalità costitutive, in coerenza con le finalità del Social Economy Action Plan lanciato dalla Commissione Europea lo scorso dicembre”.
“Il bando Evoluzioni e la nuova collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo permetteranno di sviluppare progetti di enti di terzo settore e piani di innovazione tecnologica inclusiva e sostenibile – sottolinea Sergio Urbani, direttore generale della Fondazione Cariplo -, attraverso il sostegno di progetti pilota, intesi anche come spazi di apprendimento per iniziative future”.
Via al censimento Istat
L’Istat ha avviato la rilevazione campionaria sulle istituzioni non profit, realizzata nel quadro dei Censimenti permanenti delle unità economiche. La rilevazione si chiuderà il 23 settembre coinvolgendo circa 110mila unità.
I dati raccolti, si legge in una nota, “permetteranno di cogliere le peculiarità, il ruolo e il dinamismo di un settore strategico come il non profit, fornendone un quadro statistico ufficiale e affidabile”-
I risultati della rilevazione 2022 forniranno inoltre approfondimenti tematici sulle attività svolte dalle istituzioni non profit e i loro destinatari, sulle dimensioni economiche, le reti di relazioni, le attività di comunicazione e di raccolta fondi, nonché sulla digitalizzazione e i progetti di innovazione sociale.
Il campo di osservazione è rappresentato da una platea molto differenziata di soggetti, in continua evoluzione. Secondo la definizione statistica adottata dall’Istituto, le istituzioni non profit includono le “unità giuridico-economiche dotate o meno di personalità giuridica, di natura privata, che producono beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non hanno facoltà di distribuire, anche indirettamente, profitti o altri guadagni diversi dalla remunerazione del lavoro prestato ai soggetti che le hanno istituite o ai soci”.
Sono dunque incluse, le associazioni (riconosciute e non riconosciute), le cooperative sociali, le fondazioni, gli enti ecclesiastici, le società di mutuo soccorso, i comitati e altre istituzioni con finalità non lucrative.
In base agli ultimi dati diffusi, le istituzioni non profit attive in Italia nel 2019 sono 362.634 e impiegano 861.919 dipendenti, valori in crescita sia rispetto al 2018 che al 2017.
“Con questa rilevazione – ha detto il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo – saremo in grado di fornire una prima fotografia dettagliata dell’impatto che la pandemia ha avuto sulle dimensioni strutturali del settore del non profit. Come abbiamo tutti imparato nei due lunghi anni di crisi che abbiamo alle spalle, le comunità del Terzo Settore svolgono un ruolo sempre più importante, direi di indispensabile ponte e sostegno capace di legare società, Stato e mercato. L’impegno dell’Istat nella misura di questa dimensione sociale e di solidarietà diffusa sarà rafforzato, anche nella prospettiva degli obiettivi di inclusione previsti dal Pnrr, con l’avvio nei prossimi mesi di un nuovo conto satellite per l’Economia Sociale, come indicato dalla ultima legge di Bilancio”.