Il web è un territorio come l’aria, la terra, il mare o lo
spazio e come tale va difeso dagli attacchi di Paesi nemici e
gruppi di terroristi: ne è convinto il Pentagono, che ha
presentato la nuova strategia disegnata per proteggere le reti
critiche e rispondere alle crescenti minacce del cyber-spazio.
“Nel 21mo secolo, bit e byte possono essere una minaccia al pari
di pallottole e bombe”, ha dichiarato il vice-segretario dalla
Difesa americano William Lynn.
"Le attività web che hanno
origine in un Paese possono avere conseguenze in tutto il resto del
mondo in un batter d’occhio”.
La nuova "Department of Defense strategy for operating in
cyberspace" invita il Pentagono a trattare il cyber-spazio
come un dominio operativo al pari di terra, aria, mare e spazio.
“Equiparare il web agli altri territori significa che le forze
militari devono agire e difendere le sue reti e organizzare,
formare e equipaggiare i loro uomini per realizzare
cyber-missioni”, ha indicato Lynn.
La natura di questa strategia, ha chiarito l’alto funzionario
americano, è difensiva e “non deve soprendere il fatto che gli
Stati Uniti facciano appello a tutti i loro mezzi per
difendersi”, ha aggiunto. “Proprio come le nostre forze
militari si organizzano per difendersi contro azioni ostili via
terra, aria o acqua, così dobbiamo essere preparati a rispondere a
azioni ostili nel cyber-spazio”.
In linea con questa visione, ha continuato Lynn, “gli Stati Uniti
si riservano il diritto, in base alle leggi del conflitto armato,
di reagire a gravi cyber-attacchi con una risposta militare
proporzionata e giustificata nel tempo e nel luogo di nostra
scelta”.
Il neo-eletto segretario alla Difesa americano Leon Panetta ha
accompagnato il documento con cui il Pentagono illustra la
strategia di azione nel cyber-spazio indicando che è
“essenziale” che gli Stati Uniti “rafforzino i loro mezzi sul
web per rispondere alle attuali minacce. Considero questa un’area
in cui ci troveremo a fronteggiare sempre più attacchi in futuro e
penso che dobbiamo prepararci adeguatamente a reagire alle
crescenti minacce che arrivano dal cyber-spazio contro la nostra
nazione”, ha dichiarato Panetta.
Lynn ha concluso ricordando che l’information technology è
diventata così importante per le operazioni militari americane da
rendere “quasi sicuro che i nostri avversari in futuro cerchino
di colpirci proprio nella nostra dipendenza da questa
infrastruttura. La nostra visione è che i cyber-attacchi saranno
una componente significativa di qualunque conflitto futuro, sia che
coinvolgano grandi Stati, Paesi anti-democratici o gruppi
terroristici”. E mentre la potenza militare statunitense può
essere un deterrente contro i cyber-attacchi sferrati da altre
nazioni, nel caso dei gruppi terroristici, secondo Lynn, “se
verranno in possesso di strumenti informatici distruttivi, dobbiamo
presumere che colpiranno senza alcuna esitazione”.