Il processo telematico diventa legge. Dopo l’appovazione alla Camera, anche il Senato ha approvato il decreto sul processo amministrativo telematico, con 145 sì, 24 no e 72 astenuti.
Il decreto fa slittare al prossimo 1° gennaio 2017, dopo quattro proroghe, l’entrata in vigore della digitalizzazione del processo amministrativo e consente al ministero della Giustizia di assumere nel triennio 1.000 persone in ruoli tecnico-amministrativi per consentire la realizzazione del processo telematico. Il decreto passa al Senato. Le assunzioni, che sono state introdotte con un emendamento in Commissione alla Camera e confermate in aula a Montecitorio, avverranno “mediante lo scorrimento di graduatorie in corso di validità” e mediante concorso.
Di “norme buone ed energie fresche”, per una “giustizia più rapida ed efficiente” parla Andrea Orlando, il ministro della Giustizia, con un video su Facebook. “E’ un’iniezione molto importante di energia – ha detto Orlando parlando delle nuove assunzioni, ricordando che le misure messe a punto in questi mesi “porteranno a 4mila unità di personale in più, in parte proveniente da concorsi, in parte dalla mobilità, in parte dalle graduatorie di altri concorsi nella Pubblica amministrazione”. Un intervento di “rafforzamento”, ha rilevato il Guardasigilli, che comporta “investimenti per un miliardo e 600 milioni di euro”. “Una nuova generazione può accedere agli uffici giudiziari – sottolinea Orlando – Gli ultimi concorsi risalgono alla fine degli anni Novanta. In questo modo si risponde all’esigenza del cittadino di una giustizia più rapida ed efficiente, ai lavoratori della giustizia che da tempo non trovano un sollievo alle difficoltà e ai capi degli uffici che pongono questo come problema prioritario”.
Il processo amministrativo telematico prenderà dunque avvio il primo gennaio 2017, ma fino al 31 marzo 2017 “restano applicabili le regole vigenti”, vale a dire si potrà proseguire con il cartaceo.