DIGITALE

Il processo telematico comincia a ingranare, 5 milioni gli atti online

Il presidente del Consiglio fa un bilancio del progetto a un anno dal suo avvio: drastica riduzione dei tempi di ingiunzione, 15 milioni le comunicazioni digitali. “Per lo Stato un risparmio di 53 milioni”

Pubblicato il 10 Nov 2015

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“Uno dei primi atti del governo sul tema giustizia è stato introdurre il processo civile telematico. Dopo più di un anno guardiamo con grande soddisfazione ai dati che si stanno consolidando”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un post su Facebook dove rende noti i numeri del progetto.

“Da novembre 2014 sono stati depositati da avvocati e professionisti oltre 5,5 milioni di atti. Nel solo mese di ottobre 2015 si sono registrati 464mila atti in più rispetto a quanto registrato nell’ottobre 2014 (+344%) – dice il premier -. Nello stesso periodo i provvedimenti telematici depositati dai magistrati sono stati oltre 3,2 milioni, ad ottobre +146 mila (+63%) rispetto all’anno precedente. I tempi di emissione dei decreti ingiuntivi telematici sono quasi dovunque diminuiti: a Catania -22%, a Napoli -21%, a Milano -20%, a Roma -48%. Infine le comunicazioni telematiche attivate in tutti i tribunali e nelle corti d’appello sono state oltre 15 milioni con un risparmio per lo Stato stimato in oltre 53 milioni di euro”.

“Lo avevamo promesso, lo stiamo facendo grazie al lavoro quotidiano di Andrea Orlando, vogliamo liberare i tribunali dalle scartoffie e dalla burocrazia – conclude – Con maggiore efficienza, trasparenza, riducendo drasticamente i costi per la collettività e anche i tempi della giustizia. Perché un Paese più moderno, più serio rispetto alla domanda di giustizia dei cittadini e più attraente per gli investimenti ha bisogno di un sistema che funzioni davvero. Di una giustizia ‘civile’ in tutti i sensi. E questa è ‪#‎lavoltabuona”.

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