IL CONVEGNO

Il Quadrato della Radio: “Si cresce con la banda larga”

Spingere gli investimenti nelle nuove infrastrutture e stimolare la diffusione dell’Ict nelle Pmi: questa la ricetta dell’associazione per favorire la ripresa e la crescita del Pil nazionale

Pubblicato il 04 Giu 2012

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Come stimolare la realizzazione delle reti ultrabroadband? Come sfruttare al meglio le infrastrutture esistenti per migliorare l’erogazione dei servizi? E come spingere la diffusione di “massa” dell’Ict nelle Pmi ? Questi gli interrogativi su cui si sono accesi i riflettori del convegno “Reti di nuova generazione e creazione di valore” organizzato dal Quadrato della Radio a Tortoreto (Te) il 19 maggio scorso.

Il dibattito – moderato da Girolamo Di Genova del Quadrato della Radio – ha visto coinvolti oltre ai relatori del convegno e ai partecipanti alla tavola rotonda dedicata ad analizzare le differenti esigenze della domanda e dell’offerta, gran parte dei membri dell’associazione, un centinaio in tutto, riunitisi nella cittadina abruzzese per l’Assemblea annuale.

Ad aprire i lavori il presidente dell’associazione Stefano Ciccotti, Ad di Raiway, il quale ha evidenziato l’importanza di “colmare il gap fra la domanda dei consumatori e l’offerta di servizi” annunciando che a tal proposito “l’associazione sta portando avanti un’importante attività di studio attraverso un gruppo di lavoro dedicato ad analizzare la diffusione dei servizi Ict all’interno delle Pmi”. “È necessario spingere la diffusione dell’innovazione nelle aziende italiane e capire quali sono i reali bisogni e gli ostacoli che fino ad oggi hanno rallentato l’adozione delle nuove tecnologie”. Secondo Girolamo di Genova “le Pmi rappresentano un target strategico: è sulle aziende di piccole e medie dimensioni che bisogna puntare se si vuole davvero colmare il gap digitale con i principali Paesi europei. E bisogna smetterla con l’alibi della carenza di domanda: sono molte le aziende che stanno facendo enormi sforzi per dotarsi di soluzioni Ict”.

Carlo Tagliaferri, presidente di Selta, l’azienda che quest’anno ha ospitato il convegno e i lavori dell’Assemblea, nell’evidenziare “il difficile momento che sta attraversando l’economia e il settore Ict”, ha sottolineato “la necessità di continuare a investire in Italia se si vuole davvero creare valore. Stiamo assistendo a un progressivo depauperamento del tessuto industriale. È necessario ripensare le strategie in un’ottica di internazionalizzazione del business e non di delocalizzazione tout court se si vuole davvero dare al nostro Paese una chance nel settore dell’Ict”.

Sulla stessa linea Umberto De Julio, presidente di Italtel: “Bisogna guadare ai mercati esteri ad alte potenzialità, in particolare ai Paesi Bric (Brasile, Russia, india e Cina, ndr) dove il tasso di crescita annuale dell’Ict è del 10% a fronte di una media mondiale del 5%. Il panorama si è ampliato e si è arricchito di attori, quali ad esempio le grandi Internet company: poche le realtà europee presenti nell’arena e l’Italia è totalmente assente. Il nostro Paese deve darsi una mossa e capire in quale direzione vuole andare. Da un lato serve stabilità dell’assetto competitivo e dall’altro bisogna fare leva sul venture capital per stimolare la nascita di nuove aziende”. Secondo Sandro Dionisi, Direttore del Telecom Italia Lab la banda ultralarga rappresenta la chiave di volta: “Abilita lo sviluppo ed è indispensabile per la crescita del sistema Paese considerato che può generare un aumento del pil pro-capite nell’ordine di 3-4 punti percentuali. Inoltre lo sviluppo della banda larga è strettamente connesso con quello del cloud e con la creazione di servizi avanzati”. Per Dionisi “è fondamentale concentrarsi sui distretti industriali in particolare su quelli ancora in digital divide”.

“La rete Ngn è necessaria per motivi industriali, economici e sociali”, è il parere di Aldo Vespasiani, Direttore Business Unit Enterprise Communication & Network di Selta. “E la stessa Tv avrà bisogno di banda larga: siamo in piena era della convergenza e le nuove smart tv faranno aumentare il traffico dati. Bisogna investire in tal senso e sfruttare appieno anche le tecnologie come il Vectoring e le sue evoluzioni che permetteranno di potenziare le performance del rame per migliorare la qualità dei servizi”.

Fra i servizi su cui più si sta concentrando l’attenzione c’è il cloud che da solo “necessita di 27 Mb di capacità di banda aggiuntiva per essere implementato in azienda”, sottolinea Francesco Sacco, Managing Director Enter-Università Bocconi e docente dell’Università dell’Insubria. “Senza banda larga il cloud non potrà decollare: se si va oltre la soglia dei 10 millisecondi di risposta si rischia una caduta di performance tale da compromettere il business”. Cloud a parte “l’Italia – sottolinea il docente – è il Paese europeo che più degli altri può trarre benefici dalla banda larga sia in termini occupazionali sia di impatto sul Pil: l’Italia è piena di micro-aziende e l’adozione della banda larga può stimolare la nascita di nuovi business stimolando l’occupazione giovanile. Ma bisogna spiegare alle aziende quali sono i benefici e legare il tema delle infrastrutture a quello dei servizi”. E in effetti è proprio questo uno dei nodi da sciogliere: “L’utente finale è disorientato”, sottolinea il direttore generale di Lepida Gianluca Mazzini. “Molti non sanno nemmeno qual è la differenza fra infrastruttura e servizio. L’offerta forse non sa raccontare e ciò crea diffidenza e rallenta l’adozione dell’Ict”. Silvio Di Lorenzo, presidente di Honda Italia nonché della Camera di Commercio di Chieti lancia un appello a tutto il comparto: “Abbiamo bisogno di cose semplici, l’offerta deve farsi capire”. E l’Ad della società di consulenza Kanso, Stefano Santini ritiene che “l’offerta debba rivolgersi alle aggregazioni di imprese facendo leva sullo strumento dei contratti di rete che stanno avendo molto più successo del previsto”. L’Ad di Deca, Luigi Campoli, sottolinea “la necessità di banda larga in vista dell’avvento dell’Internet delle cose”. Ma per Gilberto Collinassi, direttore regionale progettazione Enaip Friuli Venezia Giulia in Italia resta lo scoglio formazione: “Bisogna dare delle prospettive ai nostri giovani e puntare sulle risorse multimediali, come ad esempio le lavagne interattive, per rivoluzionare le modalità di studio e apprendimento e allinearci con gli altri Paesi”.

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