Che cosa distingue un robot da un uomo? Vien fatto di rispondere: l’intelligenza; altri evocherebbero il libero arbitrio. Cesare Marchetti (www.cesaremarchetti.org) fisico e feroce analista di sistemi è scettico anche sul libero arbitrio. Insomma sia l’intelligenza sia l’arbitrio più o meno libero sono manipolabili e imitabili fino ad andare molto vicino all’originale.
La differenza vera fra uomo e robot la vedremo più avanti. Osserviamo che la capacità decisionale del drone armato, quando concluse le sperimentazioni in atto – i laboratori non mancano, dall’Asia all’Africa – comporterà un importante passo avanti. Resterà tuttavia un grande cammino da fare verso la disponibilità di un robot fungibile con l’uomo.
Il drone armato, dotato di intelligenza artificiale, che combatte e decide autonomamente chi, quando, come e dove colpire può sembrare un robot ma in effetti non lo è. Il drone ci fa risparmiare un pacco di miliardi in quanto non necessita della costosissima tecnologia che consente all’uomo di pilotare un aereo e combattere in relativa sicurezza. Un drone non ha lo stipendio, né la pensione e neppure una moglie esigente.
Eppure non è un robot. Neppure la macchina in fabbrica possiamo considerarla un vero robot. Sono macchine più o meno automatizzate, in grado di sostituire l’uomo in settori molto complicati, come il combattimento aereo, oppure molto faticosi e noiosi, come il trasporto di carichi pesanti. Un androide o una ginoide, in grado di sostituire l’uomo o la donna, hanno per ora un ostacolo nell’approvvigionamento di energia. Imitare l’uomo è energeticamente più dispendioso della condizione umana. Per ora.