Batte le attese e si prepara a competere con giganti del calibro di Tencent e Baidu la cinese ByteDance, proprietaria dell’app di condivisione video TikTok. Stimata come uno degli unicorni più preziosi del mondo – dopo l’investimento da 3 miliardi di dollari di SoftBank stata valutata 75 miliardi di dollari – la società ha registrato un fatturato di 7-8 miliardi di dollari nella prima metà dell’anno e punta a realizzare profitti nella seconda metà.
Sede a Pechino, nata 7 anni fa, la startup ha ritoccato in aumento il proprio obiettivo di entrate per il 2019. Secondo The Information, le entrate di ByteDance per l’intero 2018 sono state di 7,2 miliardi di dollari. La maggior parte delle entrate viene raccolta in Cina e secondo gli analisti rappresenta già una minaccia per altre società del tech cinese, inclusi i social media e il gigante dei giochi Tencent e il leader dei motori di ricerca Baidu.
ByteDance, strategia e obiettivi
A livello globale, le app di ByteDance contano 1,5 miliardi di utenti attivi mensili e 700 milioni di utenti attivi al giorno.
La strategia di espansione è continua. Il mese scorso ha lanciato un motore di ricerca mettendolo in diretta concorrenza con Baidu. Ha inoltre acquisito un sito Web simile a Wikipedia in lingua cinese chiamato Baike.com per spingere ulteriormente i contenuti. Inoltre, con l’obiettivo di espandersi nei mercati al di fuori della Cina, ha lanciato l’app per il lavoro Lark e sta pianificando di lanciare un’app di streaming musicale a pagamento. L’aggressiva spinta verso nuovi mercati ha contribuito a portare il personale globale a circa 50mila persone contro i 40mila dell’anno scorso.
TikTok nel mirino per violazione privacy
La tecnologia su cui basa il proprio business è l’Intelligenza artificiale e in particolare riconoscimento e apprendimento automatico che consentono di riconoscree i contenuti e catalogarli in base alle preferenze. L’attività di profilazione e il trattamento dati operato dalla società ha subito però una serie di accuse da parte dei regolatori, in particolare britannici e statunitensi per la gestione dei dati del pubblico di minori cui le app della società – in primis TikTok – sono rivolte.