Iliad, ci siamo. Il gruppo francese sta “accendendo” i primi impianti in Italia. Ed entra così nella fase sperimentale dedicata alle prove di qualificazione in rete con l’obiettivo di testare prestazioni e qualità del segnale prima del lancio commerciale fissato tra la fine del 2017 e gli inizi del 2018. Emerge dai database dell’agenzia Arpa che fotografa una serie di installazioni già attive sul territorio italiano catalogate come “Iliad Italia – Scia”, la segnalazione certificata di inizio attività.
In particolare l’Arpa Lombardia registra impianti, annota il sito Universo Free, che fanno capo alla rete proprietaria della società di Xavier Niel, distribuiti nella provincia di Milano (fra le altre località Lainate, Rho, Rozzano). Non basta: “in molte città – spiega il sito – è possibile riscontrare tramite la ricerca manuale delle reti sul proprio smartphone, un nuovo operatore che ha come identificato 222 50 (dove 222 è il Mobile Country Code, ovvero il codice della nostra nazione, mentre 50 è il Mobile Network Code, che identifica l’operatore di rete oppure i Full MVNO)”. Connessioni non tanto alla rete Iliad vera e propria, quando di Ran sharing (rete Wind Tre con l’indicazione – momentanea – 222 50).
In Italia, la società francese che fa capo a Xavier Niel ha già investito 58 milioni nel primo semestre 2017, come comunicato in occasione della presentazione dei conti del periodo gennaio-giugno (mostrano un utile pari a 232,6 milioni e ricavi pari a 2,46 miliardi di euro).
In alcune slide specifiche sull’Italia, dove, a quanto riferito dal numero due Thomas Reynaud a Bloomberg, Iliad illustra le attrattive del mercato: uno dei più grandi in Europa, circa 100 milioni di Sim in un mercato molto volatile, tre operatori che hanno quote equivalenti, opportunità sulla telefonia fissa.
Per la “campagna d’Italia”, aggiunge la società, “la squadra locale è stata quasi completamente assunta” e la scelta del ceo è “in corso di finalizzazione”. “Siamo stati accolti in Italia molto bene da tutti i poteri pubblici – ha detto il ceo Maxime Lombardini -. Noi veniamo per investire, creare posti di lavoro, realizzare un’infrastruttura, non veniamo a comperare un’azienda. Non e’ la stessa cosa. Vogliamo realizzare il nostro progetto con gli italiani, nel rispetto della normativa italiana. Non abbiamo avuto alcun problema finora”.
“In questa fase siamo focalizzati sul mobile – ha detto Lombardini -. Il fisso non è la priorità del momento. Però guardiamo con attenzione a quello che fa Enel con cui siamo in contatto”, ha spiegato il responsabile parigino, ribadendo che l’azienda ha “ovviamente contatti anche con Telecom Italia per questioni quali l’interconnessione o la portabilità”. Quanto alla partecipazione alle aste 5G che intende indire il governo – ha detto – “siamo certamente interessati”.