Entro l’estate? No, prima dell’estate. O alla vigilia. Iliad arriverà in Italia “prima del 21 giugno”. L’annuncio è stato fatto in occasione della presentazione dei conti trimestrali della società francese e dell’avvicendamento al vertice, con l’attuale ceo Maxime Lombardini che assume la presidenza mentre il ruolo di amministratore delegato passa al Cfo Thomas Reynaud.
“Lo sbarco ufficiale di Iliad in Italia è questione di settimane”, ha detto proprio Reynaud indicando come deadline il 21 giugno prossimo. “Il network è funzionante e sta realizzando solidi kpi – si legge nella nota di presentazione dei risultati del primo trimestre 2018 -. La rete di distribuzione si sta avvantaggiando sia dell’abilità unica di Iliad nelle vendite online che della piena capacità di adattarsi ai vincoli e alle specificità locali. Il piano di offerte e di marketing è pronto”. Iliad considera l’Italia la “nuova frontiera per la crescita” e ricorda la capacità disruptive dell’operatore che in Francia (attraverso Free Mobile ndr) ha rappresentato “il lancio di maggior successo di un nuovo entrante, con più del 5% di quota di mercato guadagnato in meno di dei mesi”.
Vero è però che la forte pressione della concorrenza sta impattando sui risultati del Gruppo. Il primo trimestre ha registrato sì un fatturato in aumento dell’o,8% (rispetto al primo quarter 2017) a 1,2 miliardi ma nella telefonia fissa c’è stata una flessione dei ricavi dell’1,6% a 672 milioni “a causa della forte pressione concorrenziale del mercato” e dell’impatto delle offerte promozionali, oltre che per le ricadute negative dell’Iva. Nel mobile il fatturato è aumentato del 3,9% a 531 milioni. L’azienda nel confermare gli obiettivi – che prevedono tra l’altro il pareggio in termini di Ebitda in Italia con una quota di mercato inferiore al 10% – ha annunciato “un nuovo approccio commerciale nelle prossime settimane per ridinamizzare la crescita e accelerare l’evoluzione del gruppo verso la banda larga e ultra-larga nel fisso e nel mobile”. Al 31 marzo scorso Iliad contava complessivamente 20,3 milioni di abbonati (da 20,2 mln a fine dicembre), suddivisi tra i 13,8 milioni nella telefonia mobile (in aumento di 130mila) e 6,5 milioni nella banda larga e ultra larga (come a fine dicembre), con 646mila abbonati Ftth (556mila a fine 2017). L’Arpu della banda larga e ultra larga è in calo a 32,90 euro da 33,90 euro a dicembre e 34,50 a fine marzo 2017. I risultati della trimestrale hanno però decisamente deluso il mercato, tant’è che il titolo ha subito una sforbiciata di ben il 19%. “Il contesto competitivo si è fatto più duro”, è il commento degli analisti di Bryan Garnier.