Il Comune di Imola manda in soffitta il server e dice addio alle licenze per l’utilizzo dei software: dal 2012, infatti, il funzionamento della macchina comunale sarà affidato alle apps di Google e al cloud.
"Niente più macchine e programmi ma solo i servizi – sintetizza l’assessore all’e-Government, Andrea Bondi –
La scelta dell’amministrazione deriva da una doppia necessità: contenere i costi e migliorare l’attuale funzionamento del nostro ente, sia all’interno che in termini di comunicazione con l’esterno".
In altre parole si tratta di "offrire ai cittadini nuovi servizi, spendendo meno", aggiunge Bondi. Oggi, infatti, tra licenze software (che pesano per l’80% dei costi), consumi e manutenzione, il sistema informativo costa al Comune 93.000 euro all’anno: risorse che servono, in via ordinaria, per far funzionare 420 postazioni fisiche, le 600 caselle e-mail dei dipendenti e i 9.000 messaggi di posta elettronica scambiati ogni giorno.
Con le Google Apps, invece, il Comune spenderà solo 31.800 euro per assicurarsi la posta elettronica, la possibilità di lavorare contemporaneamente sugli stessi documenti, un servizio di agenda, la creazione di pagine web e la trasmissione in streaming dei video. Al risparmio effettivo va poi aggiunto anche il tempo che i tecnici comunali non dovranno più spendere sulla manutenzione del server, "ottimizzando – sottolinea Bondi – l’utilizzo delle nostre risorse interne e spostandolo verso lo sviluppo dei servizi al cittadino".
Inoltre, grazie al contratto triennale con Google, firmato dal Comune con già "l’idea di confermarlo" nel futuro, "abbiamo anche la cassetta degli attrezzi per costruire nuovi servizi – annuncia l’assessore – Dalla georeferenziazione per raccogliere le segnalazioni degli imolesi alla possibilità di aprire siti e canali comunicativi di facile realizzazione ed autogestiti (ad esempio per la Consulta dei ragazzi ndr)".
I primi a sperimentare il nuovo sistema sono stati proprio gli assessori, predisponendo il bilancio di previsione 2012. "Non abbiamo più avuto il bisogno di inviarci via e-mail le varie versioni – racconta Bondi – ma abbiamo lavorato tutti sullo stesso documento in tempo reale, tenendo traccia di ogni modifica".
Le apps, del resto, sono pensate proprio per dare la possibilità di "lavorare e collaborare ovunque siamo – sottolinea Luca Giuratrabocchetta, country manager di Google Enterprise Italia – avendo tutto il proprio ufficio sempre e comunque a portata di mano".
Sulla facilit di utilizzo, poi, Giuratrabocchetta non ha dubbi: "Se andrà come nelle altre aziende o amministrazioni, si pianificheranno 10 incontri di formazione per i dipendenti ma già il terzo andrà deserto". Di certo in Italia l’idea piace, visto che "il settore pubblico italiano ha più amministrazioni su Google Apps – sottolinea Giuratrabocchetta- che il resto dell’Europa messo insieme".
Intanto a Imola i tecnici sono già al lavoro sui server e sono iniziati gli incontri con i dipendenti: la piattaforma sarà operativa dall’1 gennaio, annuncia l’assessore, che da quel momento conta di far "migrare" tutte le postazioni sul nuovo sistema nel giro di quattro mesi.