Avanti tutta con Oi. La vittoria, pur se sofferta, di Dilma Rousseff nelle elezioni presidenziali in Brasile contro Aecio Neves spinge gli osservatori a ritenere probabile una nuova espansione del colosso della rete fissa brasiliano. I motivi sono più d’uno.
Prima di tutto, scrive Milano Finanza, va segnalato che la strategia finora adottata da Oi aveva proprio nel governo Rousseff una sorta di regia occulta ed è ipotizzabile che la presidente non modificherà (almeno non radicalmente) l’impostazione fin qui adottata. L’attenzione di Rousseff andrà al mercato e in particolar modo alla tutela dei consumatori, uno dei punti sottolineati durante la campagna elettorale.
Ovviamente ci sono molte variabili in gioco e soprattutto nelle prime settimane ci sarà grande attenzione in merito alle prime dichiarazioni in materia di telecomunicazioni. Se davvero la Rousseff proseguirà nella strategia adottata negli ultimi anni, lavorerà per un ulteriore consolidamento del mercato delle telecomunicazioni, ma probabilmente facendo in modo che Oi ne faccia parte come predatore e non come preda.
Certo, da sola Oi può poco. Ecco dunque tornare d’attualità l’ipotesi di alleati con cui condurre in porto un’operazione di consolidamento. Il mercato non scopre nulla di nuovo, visto che l’ipotesi che Tim Brasil venga ceduta torna ciclicamente a tenere banco nelle sale operative. Mettere in diretta correlazione l’elezione della Rousseff con un’acquisto della controllata di Telecom non sarebbe corretto, ma tra i commenti degli osservatori brasiliani resta la convinzione che Oi sarà maggiormente tutelata e dal canto suo l’Ad di Telecom Marco Patuano ha sempre detto che a fronte di un’offerta particolarmente allettante l’asset potrebbe essere ceduto.