La popolazione italiana over 65 non ama i social network. A dirlo è uno studio condotto nell’ambito del progetto Ageing in a Networked Society, coordinato da Emanuela Sala, docente del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale di Milano-Bicocca, e sostenuto dalla Fondazione Cariplo, secondo il quale solo il 7% delle persone con più di 65 anni d’età utilizza Facebook & co. Una percentuale che corrisponde a meno della metà del dato che descrive la media europea (16%). È invece in linea con la media europea il divario rispetto alle generazioni più giovani in Italia (39%).
Così gli anziani si rapportano allo smartphone
La ricerca è stata presentata ieri all’Università Bicocca di Milano, dove sono stati resi pubblici anche i risultati di un esperimento sociale condotto dalla Fondazione Golgi Cenci di Abbiategrasso in collaborazione con i ricercatori di Milano-Bicocca per valutare l’effetto dell’utilizzo dello smartphone e delle applicazioni Facebook e WhatsApp sulla solitudine e sulle funzioni cognitive di 150 anziani. In pratica è stata installata una app di monitoraggio ad hoc direttamente sugli smartphone di 30 volontari dell’associazione Auser di Monza e Brianza di età compresa fra i 65 e 75 anni, che ha fatto luce sulle abitudini di consumo digitale in mobilità degli utenti senior. Ogni partecipante accede allo smartphone 127 volte al giorno per un totale di un’ora e otto minuti, per un totale di 35 ore in media in un mese. Secondo l’indagine l’applicazione social di gran lunga più utilizzata dai partecipanti è WhatsApp (52% del tempo totale passato sullo smartphone), seguita da Facebook (36%), YouTube (10%), LinkedIn (1%) e Instagram (1%). Il tempo medio di permanenza sul telefono è di 32 secondi: a giudicare dalle evidenze emerse, smartphone è il primo dispositivo che si utilizza appena svegli ed è l’ultimo prima di andare a dormire.