SPACE ECONOMY

In orbita il satellite Prisma: veglierà sulla salute della Terra

Il mezzo dell’Asi è decollato dalla base di Kourou, in Guyana Francese. Strumentazione elettro-ottica iperspettrale realizzata da Leonardo. Piero Benvenuti: “Prima missione di questo genere in Europa, Italia all’avanguardia”

Pubblicato il 22 Mar 2019

Décollage VV14, le 21/03/2019.

Osservare dallo spazio il pianeta e dare agli studiosi una serie di indicazioni utili per valutare lo stato di salute della Terra. E’ la missione di Prisma, il satellite dell’Agenzia spaziale italiana decollato alle 2:50 del mattino dalla base spaziale di Kourou, in Guyana francese, grazie al lanciatore italiano Vega.

Il satellite ora affronterà tre mesi di verifiche che lo porteranno a essere pienamente operativo dalla metà di giugno. “L’intero programma Prisma – si legge in una nota – è costato 126 milioni di euro e avrà notevoli ricadute sia industriali che scientifiche a beneficio di tutti i cittadini del Pianeta”.

Prisma ha portato in orbita la capacità del sistema Italia di fare Spazio e rappresenta la prima missione iperspettrale in Europa – commenta Piero Benvenuti, commissario straordinario dell’Agenzia Spaziale Italiana – come tale, rappresenta un’occasione unica per lo sviluppo di know how avanzato e per la sperimentazione del contributo innovativo atteso dai dati iperspettrali nel settore delle applicazioni di osservazione della Terra. Prisma, inoltre, assume un ruolo strategico nella prospettiva di una futura missione operativa iperspettrale nell’ambito delle missioni Sentinel del Programma Europeo Copernicus”.

Il nuovo satellite completa l’offerta attuale nel segmento spaziale di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Italiana, che conta sui Radar ad Apertura Sintetica della costellazione Cosmo-SkyMed, con un sensore ottico iperspettrale innovativo, in grado di acquisire immagini della superficie terrestre contenenti informazioni sulla composizione chimico-fisica degli oggetti presenti nella scena osservata e quindi di fornire un contributo informativo unico per diverse applicazioni.

Il satellite è stato realizzato da un raggruppamento temporaneo di imprese, guidato da OHB Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre principali segmenti (terra, volo e lancio), e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica iperspettrale, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo, come i sensori d’assetto e il pannello solare. Quanto al vettore Vega, è prodotto da AVIO, lanciatore dell’ESA ma di concezione e costruzione a prevalenza italiana. Il centro di controllo della missione è stato realizzato da Telespazio al Fucino, mentre l’acquisizione e l’elaborazione dei dati avverrà dal Centro Spaziale di Matera.

“La tecnologia di Leonardo è il cuore di questa missione: la nostra telecamera iperspettrale, la più evoluta e più potente al mondo, doterà l’Italia della capacità di studiare il Pianeta come mai prima è stato possibile – afferma Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo – Il nostro Centro del Fucino seguirà la messa in orbita e i primi test di funzionamento fino a garantire alla comunità scientifica l’accesso a dati preziosi per lo sviluppo sostenibile. Leonardo mette tutto il proprio impegno in questa grande sfida, con l’energia, le competenze e la dedizione di donne e uomini che aprono nuove strade di innovazione tecnologica”.

“Il lancio di Prisma conferma le capacità sistemistiche di Ohb Italia che, grazie alla realizzazione di questa missione – aggiunge Roberto Aceti, amministratore delegato di Ohb Italia – dispone di competenze uniche in Europa per realizzare nuovi progetti, già allo studio, che avvicineranno sempre di più lo spazio alle esigenze dei cittadini”.

“Il volo Vega VV14 – sottolinea Giulio  Ranzo, Ad di Avio –  è un altro passo importante per l’industria spaziale italiana e rafforza la capacità di accesso autonomo allo Spazio dell’Europa, in particolare nelle orbite basse dove operano i satelliti di Osservazione della Terra. Siamo fieri di mettere la nostra esperienza al servizio della missione PRISMA, dimostrando una volta di più come l’Italia abbia capacità tecnologiche complete in tutti i segmenti dello Spazio”.

Una volta operativo il satellite darà un contributo fondamentale al monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali e supporterà la gestione delle risorse naturali e delle emergenze. La tecnologia iperspettrale permette, infatti, di vedere più dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono.

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