Interoute ha annunciato di aver aggiunto una terza via di accesso alle proprie dorsali in fibra ottica, che dal Sud Italia si irradiano verso l’Europa. Una nuova tratta di 1,300 km circa di fibra – che si aggiungono agli esistenti 7,000 in Italia e ai 67,000 che l’operatore già possiede e gestisce in tutta Europa. Il nuovo tratto collegherà Mazara del Vallo a Bari, passando per il sud della Sicilia, la Calabria jonica e la Basilicata, per poi proseguire verso Bari. Sia a Mazara del Vallo che a Bari, Interoute è presente con delle landing station proprietarie, dove nel corso degli ultimi anni sono approdati cavi sottomarini provenienti da paesi quali Grecia, Malta, Tunisia e Israele.
I cavi sottomarini giocano un ruolo importante nell’economia internazionale e nello sviluppo sociale, fornendo terabits di capacità affidabile alle maggiori economie del mondo, abilitando, nel contempo, applicazioni critiche per i paesi in via di sviluppo e per le economie emergenti. Guidati dalla crescente domanda di servizi internet e da applicazioni affamate di banda larga, Terabit Consulting1 ha identificato 160 nuovi progetti di cavi sottomarini, del valore di 22,6 miliardi di dollari, presi già in considerazione da operatori e sviluppatori. Nello stesso report, Terabit Consulting stima che il 37% dei nuovi progetti di cavi sottomarini per la fibra ottica riguarderanno aree come l’Asia meridionale, il Medio Oriente, l’Europa, l’Africa e il Mediterraneo. Per questi progetti embrionali Interoute vuole posizionarsi strategicamente come la porta migliore per entrare in Europa.
La nuova tratta avrà una capacità trasmissiva di 8 Terabit/s, la massima oggi disponibile a livello commerciale, e su di essa Interoute renderà disponibili servizi di connettività fino a 100 Gigabit/s. Ma ancora più significativo è il fatto che, grazie a questo nuovo collegamento, Interoute potrà offrire ai propri clienti, sia da Mazara del Vallo, sia da Bari, tre vie totalmente diversificate verso le maggiori città presenti sul proprio backbone paneuropeo. Questo non solo riduce la vulnerabilità e i rischi associati nell’avere un solo punto critico (single point of failure), ma permette di ridurre in misura significativa i tratti sottomarini offrendo approdi alternativi nel Sud Italia, invece di approdi molto più lontani, come ad esempio Marsiglia. “Con questo potenziamento delle proprie dorsali, Interoute continua nel suo impegno di far diventare l’Italia, e nello specifico le regioni meridionali, il punto di approdo più importante d’Europa per tutti i cavi sottomarini che arrivano dall’Estremo e dal Medio Oriente, oltre che dall’Africa, valorizzando il ruolo naturale dell’Italia quale ponte nel Mediterraneo verso le economie emergenti di questi paesi” ha commentato Simone Bonannini, Amministratore Delegato di Interoute Italia.
Le economie di queste aree stanno vivendo una significativa crescita economica e la richiesta di servizi broadband è destinata a salire. Cisco stima che Medio Oriente e Africa continueranno ad essere le regioni a maggiore crescita di traffico IP fino al 2018, quintuplicandosi con un tasso di crescita annuo composto del 38%. Grazie agli investimenti realizzati da Interoute nel Sud Italia, le regioni del Mezzogiorno si candidano a diventare uno degli snodi principali della rete Internet europea. I cavi sottomarini che transitano nel Mediteranneo avranno adesso a disposizione un punto di approdo altamente infrastrutturato, in grado di offrire un adeguato livello di diversificazione e capacità di trasporto.