Un contributo complessivo di 7,4 milioni di euro per finanziare le proposte di innovazione tecnologica: è questo l’obiettivo del bando per le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale del competence center di Bologna Bi-Rex. La call è rimasta aperta per 60 giorni, al termine dei quali è partita la procedura di valutazione dei progetti per i quali lo stanziamento in favore del Centro di Competenza nazionale di Bologna, in qualità di soggetto attuatore del Pnrr, era di 9,3 milioni di euro. Trenta i progetti selezionati da Bi-Rex, che vanno dalla medicina preventiva ai sensori per le smart city, dalla robotica collaborativa all’efficienza energetica nei data center, che coinvolgono circa 80 soggetti tra aziende ed enti di ricerca.
Il bando
Quello che si è appena concluso è il quarto bando nella storia di Bi-Rex, oltre che il più importante, in termini di importi, tra quelli gestiti finora dal Centro, che è tra i destinatari del decreto di finanziamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che riserva in tutto 350 milioni di euro ai centri di trasferimento tecnologico, tra cui gli otto Centri di Competenza nazionali, per progetti di ricerca e innovazione, servizi alle aziende e creazione di nuove infrastrutture.
I progetti ammessi al finanziamento
Le trenta proposte ammesse da Bi-Rex su un tutale di 34 domande pervenute riceveranno un contributo fino al 50% dei costi sostenuti e documentati, fino a un massimo di 400mila euro ciascuna. L’inizio dei lavori è previsto entro il 4 dicembre. Il budget complessivo dei progetti ammissibili – si legge in una nota – è pari a 16,9 milioni di euro e il valore dei servizi Bi-Rex richiesti ammonta a 5,6 milioni di euro, circa il 33% del totale. Le proposte andranno a realizzare mediamente attività per il 75% di ricerca industriale e per il 25% di sviluppo sperimentale.
Nello specifico, tra i progetti selezionati 12 riguardano i big data, 5 l’Ict per macchine e linee di produzione, 3 robotica collaborativa warehousing & Agv, 3 sostenibilità e responsabilità sociale, 2 additive & advanced manufacturing, 2 sistemi avanzati di gestione dei processi di produzione, 2 security & blockchain e 1 smart products.
Le piccole e medie imprese che si sono aggiudicate il finanziamento sono in tutto 48. 37 provengono dall’Emilia-Romagna, otto dalla Lombardia, sette dalla Toscana, cinque dal Piemonte, quattro dal Lazio, due dalle Marche dal Veneto e dall’Umbria, una dalla Campania, dal Friuli Venezia GIulia e dalla Sicilia. Tra i principali settori di riferimento packaging, servizi e consulenza, meccatronica, Big Data, ICT, automazione. Tra i principali enti e accademie di ricerca coinvolte Unimore, Unife, Cineca, Cnr, UniParma, Unibo.
Il percorso verso il mercato
“La maggior parte delle proposte è di buona o di ottima qualità, sono innovative e caratterizzate dalla partecipazione di enti di ricerca o università – spiega Stefano Cattorini, direttore generale di Bi-Rex – Altro aspetto rilevante è la forte presenza di Pmi che potranno accedere concretamente ai fondi PNRR. Questo dato conferma il ruolo di Bi-Rex nel favorire il trasferimento tecnologico verso la componente che più rappresenta il tessuto produttivo del paese, in sintonia con l’incarico fondativo del Competence Center ricevuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nel piano Industria 4.0. Per il futuro non vogliamo fermarci qui ma, restando accanto alle imprese, rendere più efficace il piano di adozione industriale e le relative simulazioni dei benefici economici, aiutando sempre più le aziende che investono e credono nell’innovazione a portare sul mercato le loro proposte”.
Al via il bando Enea
Parte intanto il bando Enea da oltre 1 milione di euro per finanziare con le imprese progetti di proof of concept (PoC), programma interno finalizzato a ridurre la distanza fra ricerca e applicazione industriale e sostenere l’innovazione del settore produttivo. Le aziende interessate avranno tempo fino al 12 dicembre 2023 per candidarsi. I potenziali settori applicativi riguardano chimica e farmaceutica (41%); applicazioni per il riutilizzo dei materiali e i processi dell’economia circolare (38%); produzione di energia ed efficienza energetica (33%); agrofood (29%) e ancora, soluzioni tecnologiche innovative per applicazioni nell’aerospazio, per l’automazione dei processi produttivi, per i beni culturali e le smart communities.
“Il programma PoC dell’Enea si ispira ad un approccio di open innovation e finanzia solo progetti di sviluppo di tecnologie Enea in collaborazione con imprese e investitori – afferma Gaetano Coletta, responsabile del Servizio Enea di Valorizzazione iniziative per l’innovazione – Attraverso il finanziamento si punta a minimizzare il rischio per le imprese di investire in tecnologie ancora con un livello di maturità tecnologica relativamente basso e, al contempo, a far incontrare i bisogni del mercato con le competenze e i risultati della ricerca pubblica”.