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Industria 4.0 e PA digitale, 350 milioni per gli hub di trasferimento tecnologico

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso firma il decreto che stanzia le risorse per il potenziamento dei centri e per incoraggiare l’erogazione di servizi e soluzioni innovative destinati ad aziende e amministrazioni. “Strutture cruciali per guidare le transizioni verde e digitale”. Via alla cabina di regia per il coordinamento

Pubblicato il 17 Feb 2023

Adolfo Urso

350 milioni per i centri di trasferimento tecnologico. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato il decreto ministeriale.

La misura, prevista dal Pnrr alla missione 4, serve al potenziamento e all’estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria così da incoraggiare l’erogazione alle imprese, nonché alle pubbliche amministrazioni, di servizi tecnologici avanzati e innovativi focalizzati su tecnologie e specializzazioni produttive di eccellenza.

“Con questa misura, in linea con gli impegni del Pnrr, diamo forza ai Centri di Trasferimento Tecnologico strutture indispensabili per sostenere i processi di innovazione delle imprese italiane, ancora più importanti per la duplice transizione green e digitale”, sottolinea Urso.

I centri di trasferimento tecnologico

I Centri sono una rete diffusa in tutta la Penisola con 50 poli che rendono le tecnologie avanzate strumenti fruibili per le aziende a cui offrono anche percorsi di riqualificazione delle competenze.

Il provvedimento stanzia la somma complessiva di 350 milioni di euro. In particolare, 113,4 milioni di euro sono destinati al rifinanziamento degli 8 centri di competenza ad alta specializzazione; 33,6 milioni di euro sono per il cofinanziamento dei 13 Poli europei di innovazione digitale (Edih) selezionati a valle della gara europea Digital Europe; infine una quota pari a circa 114,5 milioni di euro è destinata a finanziare i 24 Poli europei di innovazione digitale che hanno ricevuto il “Seal of Excellence” dalla Commissione Europea.

Con l’obiettivo di avviare un processo di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema del trasferimento tecnologico italiano, il decreto istituisce anche una Cabina di regia che avrà il compito di promuovere il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti.

Le reazioni

Soddisfazione per lo stanziamento è stata epressa da Marco Taisch, presidente del Made Competence Center. “La notizia del nuovo decreto firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy che finanzia con 350 milioni i centri di trasferimento tecnologico nel nostro Paese è un’ottima notizia, lo stavamo aspettando – dice Taisch  – Il finanziamento dei Competence Center rappresenta non solo il riconoscimento del ruolo che essi svolgono, ma è anche la conferma dall’altissima qualità del lavoro che è stato erogato in questi quattro anni in cui si sono costituiti. I competence center sono i propulsori del Made in Italy nell’ambito dell’industria digitale: per essere competitivi abbiamo necessità di continuare su questa strada. Il finanziamento erogato dal ministero sottolinea l’importanza di investire nella trasformazione digitale non solo attraverso l’erogazione di finanziamenti fiscali ma anche sostenendo l’opportunità di fare cultura d’impresa 4.0. È nostro auspicio che in futuro ci sia un’ulteriore revisione di incentivi fiscali e della Formazione 4.0″.

Sulla stessa linea Edoardo Imperiale, amministratore delegato del Campania Dih-Rete Confindustria e Coordinatore dell’Edih – Pride. “Dal governo una buona notizia. In linea con gli obiettivi del Pnrr si dà forza ai Centri di Trasferimento Tecnologico – dice Imperiale – In sintonia con il Ministro Urso – ha aggiunto Imperiale – che rilancia il ruolo di strutture ‘indispensabili per sostenere i processi di innovazione delle imprese italiane, ancora più importanti per la transizione digitale”.

“In linea con il programma Digital Europe ed il Pnrr, il Polo Pride ha il compito di contribuire alla transizione digitale del sistema industriale ed economico campano , con particolare riferimento alle PMI, alla PA ed e ai gestori di servizi pubblici locali, attraverso l’adozione delle tecnologie digitali avanzate, Intelligenza Artificiale, Calcolo ad Alte Prestazioni, Sicurezza Informatica. Inoltre, grazie all’integrazione delle competenze industriali e le infrastrutture tecnologiche di tutti i partner ed affiliati Pride intende promuovere – spiega Imperiale – una digitalizzazione sostenibile costruendo una Digital Community e progettando strumenti di policy per aumentare l’interazione tra domanda e offerta di tecnologia, la diffusione sul mercato e/o nella societa’ delle soluzioni digitali”.

Il “bollino” Ue

Intanto i centri italiani di innovazione tecnologica riuniti in InnovAction ricevono la Seal of excellence dalla Ue. Il network italiano dei Centri per l’Innovazione Tecnologica formato da Cefriel (capofila), Links, Fbk e l’Università Federico II di Napoli, insieme a Banca Intesa Sanpaolo, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento europeo dedicato a proposte progettuali di ricerca e innovazione di grande valore e conformi agli standard di qualità Horizon.

E InnovAction mira proprio a diventare il punto di riferimento in Italia e in Europa sull’argomento della Twin Transition, supportando le micro, piccole e medie imprese in Italia e all’interno della rete Edih (European Digital Innovation Hub) e configurandosi come nodo centrale di una rete diffusa di centri di generazione di innovazione e di competenze, costruita sul modello del Fraunhofer tedesco.

Sprint a InvestEu

Nuovi fondi per l’innovazione arrivano anche dal programma InvestEu. La Commissione europea e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) hanno sottoscritto un accordo di garanzia nell’ambito del programma InvestEU per un valore complessivo di 355 milioni di euro. Si tratta del terzo accordo che il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti sottoscrive con la Commissione europea nell’ambito di InvestEU, programma che prevede di mobilitare un totale di 372 miliardi di euro di nuovi investimenti nei prossimi cinque anni nell’intera Unione europea.

Il Gruppo Cdp è l’unico istituto nazionale di promozione in Europa ad aver sottoscritto tre accordi InvestEU. Il primo, firmato nel luglio 2022, ha visto la mobilitazione di 6,7 milioni per attività di consulenza volte a sostenere lo sviluppo di progetti di investimento nell’area delle infrastrutture sociali e sostenibili. Il secondo, sottoscritto nell’ottobre 2022 da Cdp Equity, ha fornito una garanzia per un totale di 260 milioni a sostegno di investimenti destinati allo sviluppo di capitale di rischio italiano per complessivi 520 milioni.

Grazie al proprio ruolo di partner esecutivi di InvestEU, negli ultimi sei mesi Cdp e Cdp Equity sono riuscite a mobilitare complessivamente oltre 1,2 miliardi di investimenti in consulenza, imprese, startup e infrastrutture sociali e sostenibili, inclusi progetti di edilizia sociale a prezzi accessibili. Operazioni in linea con il Piano Strategico 2022-2024 del Gruppo, che prevede di mobilitare oltre 128 miliardi di euro in investimenti entro il 2024.

Il riassetto delle fondazioni di ricerca e sviluppo

Il governo sta pensando anche alla riorganizzazione delle fondazioni di ricerca. Come annunciato dal sottosegretario Massimo Bitonci, in audizione alla Camera, “il Ministero per le imprese e il made in Italy sta ripensando all’attuale assetto delle fondazioni di ricerca e sviluppo sulle quali esercita una vigilanza diretta”.

“Le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, sono interesse prioritario del Governo – ha spiegato – Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è impegnato nel sostegno al digitale attraverso progetti a supporto di intelligenza artificiale, IoT, blockchain, reti di nuova generazione e tecnologie quantistiche”.

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