LA VISION

Industria 4.0, Marco Gay: “L’investimento più strategico? Sulle competenze”

“Creatività, cultura, eccellenza da sempre i tratti distintivi del tessuto imprenditoriale italiano. Saranno gli stessi che dovremo applicare ai nuovi modelli di business digitale”. L’intervento a firma del presidente di Anitec-Assinform

Pubblicato il 03 Mag 2019

Marco Gay

Presidente Anitec-Assinform

marco gay

“In futuro la tecnologia sarà sempre più una condizione base per l’industria”: questo l’incipit dell’intervento a firma di Marco Gay per Corcom. Il presidente di Anitec-Assinform, appena riconfermato alla guida di Digital Magics,  è membro della giuria della terza edizione del Premio Mario Unnia- Talento & Impresa, competizione che he punta a valorizzare le aziende capaci di visione e sviluppo del proprio talento (le candidature sono aperte fino al 31 maggio sul sito di Bdo Italia, promotore dell’iniziativa). Ecco l’intervento di Marco Gay.

“In futuro la tecnologia sarà sempre più una condizione base per l’industria. Quello che farà una radicale differenza in termini di competitività delle aziende sarà la capacità di utilizzare la tecnologia: creatività, cultura, eccellenza sono da sempre i tratti distintivi del tessuto imprenditoriale italiano e saranno gli stessi che dovremo applicare ai nuovi modelli di business digitale. Ecco perché l’investimento più strategico che devono fare le aziende è sulle competenze: un investimento urgente perché richiede un periodo più lungo di quanto occorra per rinnovare i macchinari o i sistemi gestionali.

I benefici dell’innovazione sono legati al processo di rinnovamento culturale e di conoscenza che l’Italia può affrontare e la trasformazione digitale in corso nel nostro Paese ha bisogno di professionalità che sappiano comprendere, abbracciare e sostenere il cambiamento. Nel 2017 erano 64.000 le richieste online per profili ICT (+7% sul 2016), a guidare la domanda sono i Developers (+19%) e gli Ict Consultant. Cresce la quota di nuove professioni legate alla trasformazione digitale (Service Development Manager, Big Data Specialist, Cyber Security Officer). E per il triennio 2017-2019 è stimato un fabbisogno di 88.000 nuovi posti di lavoro.

Questa domanda nasce sia dalla crescita specifica del settore Ict – che quest’anno sarà pari al 2,5%, ossia il triplo del PIL generale – sia dalla consapevolezza sempre maggiore dei settori anche più tradizionali che occorra innestare nuove competenze digitali per crescere. Perché l’IoT trasforma i prodotti delle manifatture in oggetti intelligenti ed interconnessi. Cloud e piattaforme collaborative consentono di rimodellare le filiere e le relazioni cliente-fornitore.  La sicurezza è alla base delle integrazioni tecnologiche. L’Intelligenza Artificiale ridisegna il modo di vivere negli ambienti domestici, di lavoro, di relazione sociale e politica. La Blockchain certifica e valorizza processi e filiere. Se da un lato aumenta la spinta verso la digitalizzazione, dall’altro si fatica a formare o reperire le competenze necessarie a supportarla.

Per rispondere a queste sfide è necessario allora che a fianco degli investimenti dei privati ci siano policy pubbliche efficaci: in questo senso il voucher per i digital manager è un contributo strategico che potrà accelerare il processo sulle competenze innovative di chi guida una Pmi e ugualmente è stata essenziale la conferma del credito di imposta sulla formazione 4.0. Ma se vogliamo davvero consolidare il percorso va risolto il sostanziale disallineamento tra domanda e offerta di competenze e professioni digitali: aumento di laureati e di esperti informatici con competenze avanzate e maggiore attrattività per lauree e diplomi superiori; rafforzamento dell’aggiornamento permanente e riconversione professionale; nuovi modelli di interazione domanda-offerta nel mercato del lavoro per le professioni Ict. Maggiori informazione, consapevolezza e cooperazione tra aziende, scuola/università e ricerca possono avvicinare e coinvolgere la domanda nelle iniziative di sviluppo e attrazione dei talenti digitali a diversi livelli.

Davanti ai cambiamenti così radicali non c’è che una strada: investire, investire, investire su competenze, ricerca, imprese. Il progresso è inevitabile, siamo solo all’inizio e l’unico modo per gestirlo è cavalcarlo”

IL PREMIO MARIO UNNIA

Le 7 categorie del Premio Mario Unnia – Talento & Impresa sono:

  1. ALLENATORI DI TALENTI – Dedicata alle aziende che sanno individuare e valorizzare i talenti nella propria organizzazione
  2. INNOVAZIONE SOSTENIBILE – Dedicata alle aziende che investono nello sviluppo di prodotti o servizi volti a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali
  3. VERSO PIAZZA AFFARI – Dedicata alle aziende con potenzialità di apertura del capitale
  4. IMPRESA SENZA CONFINI – Dedicata alle aziende che fanno dell’internazionalizzazione la propria dimensione vincente
  5. DNA ITALIA – Dedicata alle aziende che non delocalizzano, facendo del “Made in Italy” la propria forza propulsiva
  6. INVESTIRE PER CONOSCERE – Dedicata alle aziende che investono nella ricerca, nello sviluppo e nella digitalizzazione
  7. IDEE E FUTURO – Premio speciale Marco Artiaco. Dedicata alle start-up e alle Pmi innovative (Marco Artiaco, Partner Bdo Italia prematuramente scomparso nel 2016, con la sua esperienza di oltre 25 anni di attività di advisory finanziario e strategico, ha affiancato e supportato la nascita e lo sviluppo di molteplici realtà aziendali).

Tra i vincitori di categoria verrà decretato dalla giuria del Premio Mario Unnia – Talento & Impresa il vincitore assoluto della terza edizione.

La giuria del premio è composta da Andrea Amaduzzi – Docente presso il Dipartimento di Scienze Economico Aziendali – Università degli Studi Milano Bicocca; Diego Breviario – Ricercatore, CNR; Paolo Bricco – Inviato speciale Il Sole 24 Ore; Claudio Ceradini – Partner SLT Strategy Legal Tax; Marco Gay – Amministratore Delegato Digital Magics S.p.A.; Mauro Roversi – Partner Ambienta Sgr; Marco Santi – Docente presso il Dipartimento di Scienze dell’economia e della gestione aziendale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Paola Schwizer – Banking and Insurance Department SDA Bocconi e Presidente Nedcommunity.

La proclamazione delle imprese vincitrici della terza edizione del Premio si svolgerà a Milano il 24 giugno 2019.

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