IL PROGETTO

Industria 4.0: Enea lancia “Atlante”, il sistema a misura di Pmi

La piattaforma di comunicazione sviluppata dall’Agenzia consente alle imprese di conoscere i prodotti, trovare esperti ed aprire un dialogo personalizzato sulla base delle esigenze aziendali. Il presidente Testa: “Sosteniamo la digitalizzazione del Paese”

Pubblicato il 15 Lug 2016

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Industria 4.0 è “un bellissimo slogan” per “far passare nel tessuto industriale tutte le nuove tecnologie” rendendo le aziende sempre più automatizzate e connesse e “cambiare la manifattura per realizzare prodotti personalizzati a costi molto bassi”. Ma “la vera scommessa è andare nei territori e calare questa innovazione nelle Pmi”. E’ il presidente dell’Enea, Federico Testa, ad indicare all’Adnkronos il percorso intrapreso dell’Agenzia per realizzare anche in Italia la quarta rivoluzione industriale.

“L’Enea -annuncia Testa- sta già lavorando in questa direzione ed ha lanciato, grazie ad un nutrito team interno, la nuova piattaforma Atlante dell’Innovazione a cui chiunque può accedere e dove si trovano le schede di ogni nostra innovazione”. Con una “vision di open innovation”, l’Agenzia, continua il presidente, sta avviando “road show locali con il supporto delle Camere di Commercio”. “Appena sono arrivato all’Enea, ormai due anni fa, -spiega l’economista- mi sono reso conto che nelle pieghe dell’ente era nascosto un patrimonio di innovazioni enorme ma nascosto che potevamo mettere a disposizione del tessuto aziendale nazionale”.

Con la nascita della piattaforma Atlante dell’Innovazione “qualsiasi impresa può conoscere i prodotti della ricerca e della tecnologia ideata all’Enea, trovare i riferimenti degli esperti, dalle mail ai cellulari, ed aprire un dialogo ‘personalizzato’ sulla base delle esigenze aziendali” continua Testa che è docente di Economia e Gestione d’impresa all’Università di Verona. “Qualche volta, racconta, “ci sono imprese che, dialogando con noi, suggeriscono anche nuove applicazioni. E questo è uno straordinario passaggio”. Il nostro tessuto produttivo, osserva Federico Testa, “è fatto al 93% da Pmi nelle quali, molto spesso, c’è un soggetto, che è l’imprenditore, che fa l’amministratore delegato, il responsabile della produzione e, qualche volta, anche il responsabile della finanza. In altre parole, in molte Pmi manca una struttura dell’impresa volta all’innovazione tecnologica”.

Quindi, indica il presidente dell’Enea, “il vero problema per il nostro Paese è fare arrivare l’Industria 4.0 al tessuto delle piccole aziende. E noi stiamo costruendo un ponte per realizzare questo obiettivo”. Ma, avverte, “la sola piattaforma non basta” per questo “abbiamo aperto un dialogo con le Camere di Commercio e, attraverso road show di nostri esperti, vogliamo mettere insieme le imprese del territorio interessate ad una specifica tecnologia per avviare un programma di trasferimento d’innovazione”. In Italia, valuta il residente dell’Enea, “dobbiamo evitare di copiare il modello di altri Paesi perchè il nostro mondo imprenditoriale è diverso dagli altri e, se noi partiamo dalla consapevolezza di come è il nostro ‘mondo d’impresa’, allora riusciamo a realizzare anche da noi la rivoluzione Industria 4.0”.

La scommessa dell’Italia, ribadisce, “è scendere nei territori e portare innovazione e tecnologia”. Ed il processo di Open Innovation avviato all’Enea sta superando anche i confini nazionali. “Abbiamo messo l’Atlante dell’Innovazione a disposizione anche di tutti gli addetti scientifici delle ambasciate italiane in giro per il mondo perchè -spiega Testa- ci sono tecnologie Enea, e più in generale di aziende italiane, che possono dare un contributo importante alla crescita di Paesi in Via di Sviluppo”. In questa cornice, l’Enea “sta realizzando un progetto in Senegal di irrigazione sostenibile, in una valle fertilissima che sorge vicina all’area costiera”.

In questa zona, riferisce, “irrigavano con il gasolio, carburante costoso in Senegal più che in Italia e altamente inquinante”. Oggi “in quell’area si irriga grazie a pannelli solari e con batterie innovative Enea”. In questo modo, “esportiamo tecnologia italiana,
innovazione tecnologica Enea ma soprattutto siamo i vettori per le imprese italiane che producono i pezzi dei sistemi tecnologici, pezzi che ovviamente non produce Enea”. E non solo. “Esportiamo innovazione e competenze così che, se si rompe un pezzo, le popolazioni locali diventano indipendenti e capaci di riprodurlo in loco”.

Aspetto non da poco perchè “non solo non si sprecano risorse, ma si potenziano le capacità e le competenze della popolazione locale” chiude il presidente dell’Enea che, in questo ambito, ha anche proposto al ministero degli Esteri e all’Agenzia per la Cooperazione Internazionale di avviare un concorso mirato alle scuole tecniche italiane, con l’obiettivo di connettere studenti del nostro Paese con studenti di Paesi in Via di Sviluppo per un trasferimento di competenze fra giovani.

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