LA MANOVRA

Industria 4.0, l’ammortamento hi-tech sale al 70%

Presentati dall’Intergruppo Innovazione gli emendamenti alla manovra: aumentato del 30% il valore per i macchinari acquistati nel caso siano “interconnessi attraverso una rete e in grado di generare uno scambio di dati”. Spuntano anche norme “taglia-carta” nella PA: si punta a ridurre già dal 2016 le spese per toner e stampanti

Pubblicato il 30 Nov 2015

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L’Intergruppo parlamentare per l’innovazione ha reso pubblici sul proprio sito (www.parlamentari.org) gli emendamenti alla Legge di Stabilità 2016 presentati da alcuni membri, in modo trasversale alla componente politica. Le tematiche principali affrontate dall’Intergruppo per il Bilancio del prossimo anno riguardano Internet of Things e Industria 4.0 nonché i pagamenti elettronici, la riduzione dello spreco cartaceo nelle PA.

Tra tutti gli emendamenti spiccano particolarmente quelli relativi alle ultime due tematiche citate poiché sembrano muovere i primi passi verso il futuro dell’industrializzazione e dell’innovazione tecnologica. Mentre infatti molti Paesi, la Germania su tutti, hanno avviato da tempo programmi di conversione e ammodernamento degli apparati industriali col fine di integrare e sfruttare le nuove forme di automazione, l’Italia è rimasta ancora alla fase teorica.

Nel testo del maxiemendamento approvato al Senato dal comma 46 al 51 è prevista un aumento degli ammortamenti sull’acquisto di beni strumentali nuovi pari al 40%. Gli emendamenti presentati dall’Intergruppo mirano a modificare proprio la disciplina prevista dal Governo, aumentando il valore dell’ammortamento fino a + 70%, nel caso in cui i beni acquistati siano “interconnessi tra di loro attraverso una rete e in grado di generare uno scambio di dati”. È prevista anche un’estensione dello “sconto” agli oneri pluriennali da sostenere purché “in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità aziendale in termini di automazione, miglioramento competitivo, miglioramento delle condizioni di sicurezza e tutela ambientale”

In parole semplici: l’ammortamento è superiore al normale se i macchinari acquistati dalle aziende sono predisposti al lavorare con le tecnologie Internet of Things e, di conseguenza, aumentano la quantità e la qualità di automazione. Lo stesso ammortamento viene, poi, esteso non solo all’acquisto di macchinari, ma anche a tutto il processo che ruota attorno ad essi come la ricerca e lo sviluppo, l’implementazione, l’installazione, l’aggiornamento e la manutenzione.

L’obiettivo è aumentare la propensione delle aziende all’automazione attraverso le nuove tecnologie, avvantaggiando sia le grandi imprese, sia quelle più piccole. Queste modifiche alla legge di Stabilità arrivano peraltro parallelamente al documento del Mise sulla Manifattura 4.0 che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo.

Tra gli emendamenti anche la riduzione della carta nella PA. Un emendamento a firma dei deputati Pd, Paolo Coppola e Sergio Boccadutri, propone che le PA e le società inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istat programmino i propri acquisti di carta e materiale di consumo per stampanti e fotocopiatrici nei limiti, rispettivamente del 70% per il 2016 e del 40 per cento per il 2017, della spesa annuale complessiva media relativa al triennio 2013-2015.

In pratica si stabilisce che la programmazione per l’acquisto di carta, stampanti, toner, cartucce e fotocopiatici venga ridotta da subito a partire dal 2016, rispetto alla media del triennio 2013-2015.

Sanzioni per chi non si adegua: “La mancata osservanza delle disposizioni di cui al presente comma rileva ai fini della responsabilità disciplinare e per danno erariale – si legge nell’emendamento – I risparmi derivanti dall’attuazione del presente comma sono utilizzati dalle medesime amministrazioni prioritariamente per investimenti in materia di dematerializzazione degli archivi. Le amministrazioni di cui al presente comma adeguano i loro processi interni al fine di limitare dal 1 gennaio 2018 i costi relativi all’uso della carta e di altri supporti analogici nella misura massima del 10 per cento della spesa complessiva media relativa al triennio 2013-2015, e programmano la completa transizione ai processi paperless a far data dal 1 gennaio 2020”.

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