“Anche l’Italia, con il piano Industria 4.0 e con la legge di bilancio che ha introdotto importanti misure per il credito d’imposta, ha posto importanti premesse per una politica industriale a sostegno della trasformazione digitale delle imprese e della società. Siamo arrivati a questo importante risultato dopo mesi di lavoro cui anche Italtel ha partecipato portando la propria esperienza nei tavoli in cui si parlava di Internet of Things e della sua applicazione all’industria. Tre sono le direttrici stimolate dalla legge di bilancio: la trasformazione delle fabbriche con l’adozione di strumenti intelligenti (robot, cyber phisycal systems, 3D printing etc) dalle fasi di progettazione fino alla manutenzione; la trasformazione del concetto stesso di prodotto grazie al fatto che ad esso vengano associati in modo sistematico sensori che raccolgono dati da cui, grazie agli Analytics e al Cloud, possiamo trarre informazioni per migliorare la produzione e i processi; l’evoluzione della filiera con nuovi strumenti di gestione della relazione in tempo reale con i fornitori da un lato e con il cliente finale dall’altro.
L’impatto dell’IoT e dell’Industria 4.0 è molto profondo. Serve necessariamente una trasformazione delle reti rispetto ad oggi. Le nuove reti wireless dovranno svilupparsi puntando a una copertura territoriale al 100% per gestire oggetti intelligenti distribuiti ovunque per servire agrifood, prevenzione ambientale, sicurezza. La distribuzione della banda ultra larga deve riguardare anche le aree grigie, con capacità misurabili in termini di Gbit/s e con latenze che scendano da 10 a 1 o pochi millisecondi per gestire gli aspetti di sicurezza e mission critical. Serve rafforzare la sicurezza: le smart grid devono essere sicure quanto le reti tradizionali così come devono essere sicuri i processi della produzione automatizzata a livello industriale o agricolo”.