LA CLASSIFICA UE

Innovazione, Italia a mezza strada: Emilia-Romagna regione al top

Il nostro Paese si piazza fra i moderate innovators nello scoreboard 2023 della Commissione europea. Nella mappa nazionale Friuli Venezia-Giulia e Provincia autonoma di Trento al secondo e terzo posto. Sicilia e Sardegna le “emergenti”

Pubblicato il 11 Lug 2023

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In fatto di innovazione, gli Stati dell’Ue e le loro regioni continuano a migliorare le loro prestazioni (+8,5% dal 2016) e l’Italia cresce a ritmi più veloci della media dell’Ue – pur se in modo discontinuo – collocandosi tra gli innovatori moderati. È quanto emerge dall’edizione 2023 dello European Innovation Scoreboard e dall’edizione biennale del Regional Innovation Scoreboard (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) della Commissione europea. Il nostro Paese offre anche alcune aree di eccellenza, tra cui spicca la Regione Emilia-Romagna (SCARICA QUI LA SCHEDA SULLE REGIONI ITALIANE), mentre Sardegna e Sicilia corrono veloci per colmare il gap piazzandosi, rispettivamente, prima e ottava nella Top ten europea degli innovatori emergenti a livello regionale.

Sulla base dei loro punteggi, gli Stati membri rientrano in quattro gruppi di performance: leader dell’innovazione (le prestazioni sono superiori al 125% della media dell’Ue), innovatori forti (tra il 100% e il 125% della media dell’Ue), innovatori moderati (tra il 70% e il 100% della media dell’Ue) e innovatori emergenti (sotto il 70% della media dell’Ue). La Danimarca è il nuovo top innovatore, mentre la Svezia scende al secondo posto. Seguono la Finlandia, i Paesi Bassi e il Belgio.

L’Italia è un innovatore moderato con prestazioni superiori al 90,3% della media Ue, in crescita del 15,6% rispetto al 2016, ma in calo del 5,6% rispetto al 2022. La nostra performance è comunque sopra la media degli innovatori moderati e sta aumentando a un tasso superiore all’8,5% che è la media dell’Ue, riducendo così il divario con gli altri Paesi europei.

Il quadro europeo

Il quadro di valutazione europeo dell’innovazione 2023 evidenzia un miglioramento sostanziale delle prestazioni dell’innovazione dal 2016 in 25 paesi, anche se a un ritmo più lento negli anni più recenti. Nell’Ue27, 20 Stati membri hanno registrato un aumento significativo delle loro capacità di innovazione nell’ultimo anno e 7 hanno osservato un calo. I paesi con sistemi di innovazione meno forti tendono a migliorare meno rapidamente della media dell’Ue.

I forti innovatori, con prestazioni superiori alla media dell’Ue, sono Austria, Germania, Lussemburgo, Irlanda, Cipro e Francia.

Estonia, Slovenia, Repubblica Ceca, Italia, Spagna, Malta, Portogallo, Lituania, Grecia e Ungheria sono innovatori moderati.

Croazia, Slovacchia, Polonia, Lettonia, Bulgaria e Romania sono innovatori emergenti.

L’Innovation Scoreboard della Commissione Europea coinvolge 239 regioni dei 27 Stati membri dell’Ue, cui si aggiungono quelle di Norvegia, Serbia, Svizzera e Regno Unito. L’analisi offre un duplice punto di vista: uno esterno, con cui comparare i risultati dell’Unione europea rispetto al resto del mondo, e uno interno, in cui individuare le eccellenze europee e i territori che invece devono recuperare terreno.

A livello globale, l’Ue sta ancora andando leggermente meglio della Cina e sta colmando il divario di prestazioni con l’Australia, anche se il divario con il Canada, la Repubblica di Corea e gli Stati Uniti si è ampliato.

Italia innovatore moderato

La classificazione di “Moderate innovator” dell’Italia sintetizza la presenza di 3 regioni Innovatori forti, 16 innovatori moderati e 2 emergenti.

In generale, gli indicatori italiani di innovazione sono in crescita. Le prestazioni sono aumentate per tutte le regioni e soprattutto per Marche e Abruzzo. In tutte le regioni tranne la Valle d‘Aosta le prestazioni sono cresciute più della media Ue.

Tra i punti di forza vengono citati la produttività delle risorse, il design delle applicazioni, le co-pubblicazioni pubblico-privato, le pubblicazioni scientifiche di rilievo mondiale (per numero di citazioni) e la presenza di innovatori dei processi di business. Le debolezze includono la quota di popolazione con istruzione terziaria, la spesa in venture capital, gli investimenti in R&S delle imprese e lo sviluppo di tecnologie legate all’ambiente.

Bene sulla banda larga, indietro sul green tech 

Dal 2016 siamo cresciuti molto nella quota di pmi innovative che collaborano con altre imprese e nel sostegno del governo alla R&S delle imprese, mentre siamo in forte calo sulle tecnologie legate all’ambiente.

Dal 2022 siamo cresciuti in particolare sulla quota di imprese che forniscono formazione Ict e sulla penetrazione della banda larga, ma abbiamo perso punti soprattutto sul sostegno del governo alla R&S aziendale, sulla presenza di innovatori dei processi aziendali e di innovatori di prodotto.

Tre regioni italiane sono innovatori forti

Anche se le regioni innovative tendono ad essere situate all’interno dei paesi Ue più innovativi, alcune “tasche di eccellenza” regionali si trovano nei paesi con prestazioni di innovazione relativamente inferiori. È il caso di tre regioni italiane, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, classificate nell’Innovation Scorebord come Strong-.

“I risultati attestati dal Report dell’Unione europea ci confermano in una posizione di vertice in Italia, a riprova delle politiche di investimento che stiamo portando avanti con il piano Data Valley Bene Comune”, commentano l’assessora all’Agenda digitale e Ricerca, Paola Salomoni, e l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla. “Stiamo innovando più rapidamente rispetto alla media nazionale ed europea. Il nostro prossimo obiettivo è riuscire ad avvicinarci a chi guida questa classifica a livello continentale”.

L’Emilia-Romagna ha risultati migliorati del 15,8% rispetto al 2016. I suoi punti di forza sono le pubblicazioni scientifiche internazionali, l’elevato numero di pubblicazioni pubblico-privato, il design delle applicazioni e la vendita di prodotti innovativi.

Ma altre regioni crescono più velocemente: da questo punto di vista, nella classifica si staccano le Marche (+27,8% dal 2016), l’Abruzzo (+26%) e la Campania (+23,3%)

I dati regionali: Sardegna prima emergente europea

In base al Regional Innovation Scoreboard 2023, la regione più innovativa d’Europa (classifica “Top-25 Regional Innovation Leaders”) è Hovedstaden in Danimarca, seguita da Helsinki-Uusimaa in Finlandia e Oberbayern in Germania. Stoccolma in Svezia è al quarto posto e Berlino in Germania è al quinto.

Nella classifica “Top-10 Regions by regional performance group”, l’Italia è assente tra gli Strong innovators, capitanati da Groningen (Paesi Bassi) e con alta presenza di città tedesche e svizzere. Siamo invece molto rappresentati fra i Moderate innovators: le Marche sono al secondo posto (al primo c’è Lisbona), l‘Umbria è al quarto, al quinto il Veneto, al sesto il Lazio, al settimo la Lombardia.

Tra gli innovatori emergenti la Sardegna è la prima regione europea; in classifica anche la Sicilia, che si piazza ottava.

A livello di singolo indicatore, le regioni italiane sono tutte sotto la media europea per quel che riguarda: percentuale della popolazione di 25-34 anni che ha completato l’istruzione terziaria e la percentuale della popolazione con competenze digitali più che basilari.

Tutte le regioni sono sopra la media europea per: pubblicazioni scientifiche di rilievo mondiale, numero di pubblicazioni derivanti da collaborazioni pubblico-private, percentuale del fatturato delle Pmi derivante da prodotti innovativi.

Siamo inclusi nei Paesi migliori (ma non con tutte le regioni che eccellono) per richiesta di brevetti, design delle applicazioni e numero di impiegati nelle professioni della conoscenza sul totale degli occupati.

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