L’Italia è in coda al gruppo dei Paesi più attivi nella creazione di ecosistemi di innovazione: secondo l’Ambrosetti Innosystem Index 2023 è quart’ultima nella classifica e precede soltanto Spagna, Lettonia e Grecia. Questo nonostante le imprese avviate alla digital transformation nel nostro Paese siano aumentate, secondo i dati pubblicati dal team Data Scientist di Infocamere, del 37% negli ultimi 10 anni.
L’Ambrosetti Innosystem Index 2023
Secondo i dati contenuti nell’Innotech Report, presentati al Technology Forum organizzato da Ambrosetti a Stresa, a guidare la classifica dei Paesi a più alta capacità di innovazione c’è Israele, che ha guadagnato la vetta partendo dalla sesta posizione dello scorso anno, con un punteggio di 6,1 su una scala da uno a 10. In seconda posizione goi Stati Uniti con un punteggio di 5,8 punti, seguiti dal Regno Unito con 5,7.
L’Italia ha guadagnato negli ultimi 3 anni 0, 7 punti, ma non ha cambiato la propria posizione nel ranking, sempre diciannovesima, prima della Spagna con 3,8, della Lettonia con 3,7 e della Grecia con 3,5.
I “punti deboli” dell’Italia
A spiegare la bassa posizione in classifica dell’Italia ci sono, secondo i dati di Ambrosetti, la scarsa capacità di sviluppare un ambiente attrattivo per investimenti e nuovi talenti, per un gap che non viene colmato nonostante il Paese sia quarto nel campo dell’efficienza e della qualità della ricerca accademica.
Un Paese con grandi potenzialità
“Dall’Indice emerge un’Italia con grandi potenzialità che tuttavia fatica a costruire un ecosistema dell’innovazione valorizzante – commenta Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House- Ambrosetti – È più che mai necessario cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie e governare la trasformazione digitale, così da perseguire uno sviluppo sostenibile”.
La ricerca di Infocamere
Dati più incoraggianti sono quelli pubblicati da Infocamere, secondo cui sono 150mila nel nostro Paese le imprese ormai avviate nella direzione della trasformazione digitale. Secondo il team Data Scientist, che ha analizzato i dati messi a disposizione da Movimprese, le aziende che offrono servizi per lo sviluppo di attività digitali in Italia – dai servizi di e-commerce a quelli di connessione Internet, dall’elaborazione di dati alla produzione di software – sono cresciute del 37 per cento negli ultimi dieci anni, trainate dalle regioni del Sud, passando dalle 104.508 del 2012 alle 146.583 del 2022.
La classifica per regioni
A guidare la classifica delle regioni più innovative ci sono secondo Infocamere la Lombardia con 30.856 imprese “tech”, il Lazio con 18.556 e la Campania con 14.671. La Campania da parte sua è però la Regione che registrato negli ultimi 10 anni il tasso di crescita più sostenuto, con un +68,9%, seguita dalla Puglia (+49,2%), dall’Abruzzo (+46,2%) e dalla Sicilia (+42,6%).
La classifica per settori
Se si considerano le tipologie delle imprese che sono cresciute di più dal 2021, in testa ci sono quelle che operano nei servizi per l’e-commerce, che sono passate da 10.383 a 37.008. Poi le software house che sono a quota 55.178 con un +25,4% in 10 anni. Più contenuta la crescita del numero di imprese impegnate nell’elaborazione dati (+9%), mentre quelle che forniscono servizi internet hanno visto incrementare il proprio numero del 21,3%.