La società statunitense di gestione patrimoniale Apollo Global Management si sarebbe offerta di investire sino a 5 miliardi di dollari in Intel. Lo riferisce Bloomberg, secondo cui Apollo avrebbe annunciato di essere pronta a investire in questo momento di debolezza per il colosso statunitense dell’elettronica, un tempo il produttore di microchip di maggior valore al mondo, ma le cui azioni hanno perso quasi il 60% del loro valore dall’inizio di quest’anno.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, i dirigenti di Intel avrebbero valutato attentamente la proposta di Apollo, aggiungendo che i colloqui riguardanti l’accordo sono in una fase preliminare e non sono ancora stati conclusi. L’entità del potenziale investimento in Intel potrebbe cambiare e le trattative relative a un accordo potrebbero anche fallire.
In campo anche Qualcomm
Apollo ha intanto annunciato l’intenzione di acquisire una quota azionaria del 49% in una joint venture collegata al nuovo stabilimento produttivo di Intel in Irlanda per 11 miliardi di dollari. La notizia arriva subito dopo che Qualcomm ha contattato Intel per valutare una potenziale acquisizione del produttore di chip, in quello che potrebbe essere un accordo rivoluzionario per il settore, ma che deve affrontare molti ostacoli.
L’ingresso di Qualcomm nella partita sarebbe stata annunciata da fonti anonime al Wall Street Journal, precisando che l’intesa sarebbe “tutt’altro che certa”. Nonostante la recente crisi, culminata con una perdita da 1,6 miliardi di dollari negli ultimi risultati trimestrali pubblicati ad agosto, Intel vanta un valore di mercato pari a 87 miliardi di dollari. Una operazione di queste dimensioni dovrà necessariamente essere esaminata da parte delle autorità antitrust, anche se potrebbe essere vista come una opportunità per rafforzare il vantaggio competitivo statunitense nel settore dei chip. Il quotidiano statunitense ha anche scritto che l’accordo, se dovesse andare avanti, probabilmente attirerebbe l’attenzione degli enti regolatori antitrust negli Stati Uniti, in Cina e in Europa. Qualcomm potrebbe quindi essere tenuta a cedere asset o “parti” di Intel ad altri possibili acquirenti per ottenere le approvazioni normative.
Il ceo di Qualcomm, Cristiano Amon, sarebbe personalmente coinvolto nelle trattative per l’acquisizione di Intel. I confronti sarebbero comunque solo in una fase iniziale.
Slittano gli investimenti in Germania
Intanto, nei giorni scorsi Intel ha annunciato il rinvio di circa due anni della costruzione di stabilimenti in Germania e Polonia. Il colosso dei semiconduttori, attraverso una mail che il ceo Pat Gelsinger ha inviato ai dipendenti, giustifica la decisione alludendo a previsioni sfavorevoli sull’evoluzione della domanda. Anche se il progetto non verrà cancellato, si tratterà comunque di un affronto per il governo tedesco, che aveva messo sul tavolo quasi 10 miliardi di sussidi per attirare il colosso dei microprocessori a Magdeburgo.
L’azienda aveva inizialmente annunciato la costruzione di due fabbriche di chip in Sassonia-Anhalt con l’inaugurazione prevista per quest’anno. Con un investimento stimato di circa 30 miliardi di euro, il progetto avrebbe dovuto creare circa 3mila posti di lavoro. L’anno scorso il governo tedesco aveva promesso aiuti statali per 9,9 miliardi di euro e solo pochi mesi fa Gelsinger aveva dichiarato che a Magdeburgo sarebbero stati utilizzati i processi produttivi più moderni, con i quali Intel avrebbe recuperato il ritardo rispetto ai concorrenti. L’inizio della produzione era previsto per il 2027 o tutt’al più entro il 2028.