Intel e Arm fanno asse sull’IoT. I due colossi dei chip, rivali storici, hanno messo in piedi una collaborazione per lo sviluppo di dispositivi connessi con l’obiettivo di dare una spinta al mercato dell’Internet of Things.
Nello specifico il gruppo britannico, di proprietà della giapponese Softbank, utilizzerà standard sviluppati da Intel per la gestione di dispositivi, connessioni e dati IoT. Secondo le due aziende, l’adozione degli standard di Intel per la gestione sicura dei sistemi è un importante passo avanti che estenderà l’Internet of Things a molti settori.
“Stiamo assistendo a una significativa crescita del mercato in termini di numero di dispositivi e anche di quantità di dati che passa attraverso questi sistemi – ha dichiarato Himagiri Mukkamala, vicepresidente di Arm, in vista della conferenza annuale, del gruppo che si terrà questa settimana nella Silicon Valley – Circa 100 miliardi di dispositivi connessi con chip compatibili Arm saranno sul mercato entro quattro o cinque anni, tanti quanti ne sono stati resi disponibili, negli ultimi 25 anni”.
Arm si aspetta che nei prossimi due decenni vengano utilizzati non meno di 1.000 miliardi di prodotti conformi allo standard Internet of Things.
Le credenziali di accesso alla rete di questi device sono in genere preinstallate in fabbrica e ciò li rende particolarmente vulnerabili: con lo sviluppo di un’unica piattaforma di gestione, Arm e Intel automatizzeranno questo processo.