In Germania proseguono le trattative fra il Governo e Intel per il progetto che prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di chip da 17 miliardi nell’ambito del più ampio piano da 33 miliardi per l’Europa annunciato dall’azienda per il potenziamento della produzione continentale di semiconduttori, prima fase di un maxi progetto decennale da 80 miliardi.
In Italia tutto tace: al palo il progetto da 4,5 miliardi
Mentre in Italia tutto tace – risalgono a dicembre scorso le ultime dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che annunciava la calendarizzazione di un incontro ai primi giorni del 2023 – la Germania sta cercando di stringere il cerchio e trovare una quadra sulla “mega fab”, composta da due impianti nell’area di Magdeburgo che dovrebbero entrare in funzione nel 2028 e creare 3.000 posti di lavoro.
Intel chiede sovvenzioni per 10 miliardi
La trattativa riguarda la richiesta dell’azienda al Governo di un aumento delle sovvenzioni – sovvenzioni messe a disposizione attraverso il Chips Act Ue, 43 miliardi di dollari per stimolare l’industria dei chip del continente. E quindi in ogni caso il progetto dovrà ottenere anche il disco verde della Ue oltre che quello del Governo tedesco.
Inizialmente era stata fissata una soglia attorno ai 6,8 miliardi ma Intel avrebbe chiesto di salire a 10 miliardi a causa dell’aumento dei costi energetici e anche dei materiali. L’azienda inoltre è sottoposta a maggiori pressioni finanziarie: il crollo delle vendite ha provocato una stretta sui costi e sugli investimenti pianificati per quest’anno.
Il Governo stando a indiscrezioni di stampa sarebbe disposto a trattare al rialzo a patto però che l’azienda si impegni ad alzare gli investimenti nel Paese nell’ambito del “pacchetto” di risorse previsto in Europa. Sven Schulze, ministro dell’economia dello stato orientale della Sassonia-Anhalt (di cui Magdeburgo è la capitale), ha dichiarato che è logico che se “la scala degli investimenti aumenta, aumenta anche il livello di sovvenzione”. La partita dunque è ancora tutta da giocarsi ma nel Paese d’Oltralpe resta alta l’attenzione sul progetto.