Intel è intenzionata a vendere l’attività dei chip per la smart home: lo riporta l’agenzia di stampa Bloomberg in base a fonti confidenziali che rivelano che il colosso californiano dei semiconduttori ha assunto una società di consulenza finanziaria per condurre l’operazione. La divisione connected home di Intel produce chip per la connettività dei modem e gateway domestici e ha un fatturato annuale di 450 milioni di dollari.
Intel valuta le sue opzioni nelle attività meno competitive
Intel non ha commentato le indiscrezioni ma il ceo Bob Swan ha dichiarato alcuni mesi fa che sta valutando le attività dell’azienda e che terrà conto delle possibili opzioni nelle aree in cui Intel non è competitiva. Seguendo questa strategia, a luglio il chipmaker ha venduto la divisione dei modem per smartphone ad Apple, un deal da 1 miliardo di dollari.
Intel ha creato la divisione per chip della connected home come parte della strategia di diversificazione dai chip per computer; tra i concorrenti principali ci sono Qualcomm e Broadcom. Le unit dedicate sono il modo con cui Intel tradizionalmente spinge i suoi rami di attività più innovativi. Nel caso della smart home l’azienda ha cercato di far leva sullo sviluppo del mercato degli oggetti connessi di uso domestico; la divisione Internet of things di Intel ha totalizzato nell’ultimo trimestre vendite per un miliardo di dollari, un incremento del 9% anno su anno.
Il 5G resta strategico
Intel ha deciso di abbandonare la produzione di modem 5G per smartphone a poche ore di distanza dal patteggiamento tra Apple e Qualcomm, che ha messo fine a anni di battaglie legali sullo sfruttamento dei brevetti. L’accordo tra Apple e il chipmaker rivale ha convinto Intel della difficoltà di rendere competitivo il business dei modem per smartphone e ha spinto alla decisione di vendere.
Allora il ceo Bob Swan aveva spiegato che non vedeva “un percorso chiaro verso la profittabilità e ritorni positivi” per l’attività dei modem 5G per smartphone. Di qui l’annuncio dell’uscita dal business e l’avvio di una “valutazione delle opportunità” in altri settori. Intel continua a sviluppare modem per applicazioni non smartphone, come Pc, dispositivi IoT e veicoli autonomi, ma Swan ha suggerito che alcune di queste aree potrebbero essere soggette a revisione. Stando alle indiscrezioni di Bloomberg, Swan ha suggerito anche che la produzione di chip di memoria potrebbe rientrare tra le aree in cui Intel cerca una partnership.
L’azienda di Santa Clara non smette invece di investire sul 5G: a ottobre ha comprato Pivot Technology Solutions, un’azienda hitech canadese specializzata nella tecnologia Smart Edge, che serve per il bilanciamento dei dati sulle reti, avvicinandoli agli utenti e riducendo la latenza. L’acquisizione, dal valore di 27 milioni di dollari, mira a portare i chip di Intel al centro degli apparati di rete di nuova generazione e spingere le vendite delle soluzioni hardware di Intel nel mercato 5G.