Intel presenta ricorso contro la multa da 1,45 miliardi di dollari
della Commissione europea. A riportare la notizia l'emittente
televisiva Cnbc.
Il ricorso fa seguito alla sanzione di 1,06 miliardi di euro che lo
scorso maggio l’Antitrust Ue aveva inflitto al gigante dei chip
per abuso di posizione dominante. L'accusa di Bruxelles a Intel
era stata quella di “aver violato le regole antitrust, mettendo
in atto pratiche anticoncorrenziali illegali finalizzate ad
escludere del mercato dei chip per computer i concorrenti”. La
Commissione Ue aveva anche ordinato al gigante americano del
settore di “cessare immediatamente tali pratiche illegali nella
misura in cui esse continuino ad andare avanti”. L'indagine
compiuta dall'Antitrust Ue si riferiva al periodo compreso tra
l'ottobre 2002 e il dicembre 2007 e riguarda il mercato del
chip denominato x86 Cpu.
“Intel ha concesso ai produttori di computer, completamente o
parzialmente, sconti nascosti, in modo da favorire l'acquisto
di tutti i propri chip x86 o di quasi tutti – riportava la nota
della Commissione -. Inoltre ha anche provveduto a pagamenti
diretti ai maggiori venditori al dettaglio, a condizione che
acquistassero solo computer con chip Intel”. Queste pratiche per
l'Antitrust Ue avrebbero impedito ai clienti e anche ai
consumatori di poter scegliere prodotti alternativi.
La replica dell'azienda non si era fatta attendere. “Intel
non condivide assolutamente questa decisione. Crediamo che questa
decisione sia sbagliata e ignori la realtà di un mercato dei
microprocessori altamente competitivo caratterizzato da costante
innovazione, performance crescenti e prezzi in calo. Non vi è
nulla che danneggi i consumatori. Intel ricorrerà in appello –
aveva dichiarato Paul Otellini, presidente e Ceo di Intel -.
Riteniamo che le nostre attività non abbiano violato le leggi
europee. La conseguenza naturale di un mercato competitivo con solo
due player primari è che quando uno dei due incrementa le proprie
vendite, lo stesso non accade all’altro. La Direzione Generale
per la Concorrenza della Commissione Europea ha ignorato o non ha
voluto acquisire prove significative che contraddicono la sua
decisione. Questi riscontri dimostrano come il mercato premi le
aziende che agiscono bene, mentre si comporti all’opposto nei
confronti di aziende che non performano”.
Quella a Intel è la multa più alta mai inflitta dalla Commissione
Ue. Il precedente record appartiene a Microsoft che nel 2008 fu
costretta a pagare 899 milioni di euro.