Andrew Elder è il nuovo presidente Emea di Intel Security. Riporterà direttamente a Scott Lovett, annunciano dall’azienda, executive vice president delle vendite globali, e porterà avanti le operazioni e la strategia di business di Intel Security per l’area Emea.
Elder arriva in Intel Security da Rovi Corporation e Intellectual Ventures, dopo aver trascorso 13 anni in Cisco, “con un fatturato prodotto – spiega una nota dell’azienda – di 2 miliardi di dollari ogni anno. Come vice president delle divisioni advanced technology ed enterprise per i mercati emergenti in Cisco, Elder ha impostato la strategia di go-to-market e di crescita per più di 130 paesi. Successivamente, con il ruolo di vice president delle vendite globali nei settori sport ed entertainment, Elder ha avuto un ruolo centrale nella creazione e nella direzione strategica delle nuove tecnologie e sistemi emergenti”.
“Andrew è un leader eccezionale, con oltre 25 anni di esperienza in aziende high-tech. La sua profonda conoscenza delle nuove tecnologie e della rapida evoluzione del panorama della sicurezza informatica dà a Elder la prospettiva e l’esperienza necessarie per aiutare le aziende a superare le sfide continue che si trovano ad affrontare nel campo della sicurezza”, ha dichiarato Scott Lovett, vice president esecutivo delle vendite globali.
“Elder – spiegano da Intel Security – è riconosciuto dal mercato come un leader versatile e appassionato, desideroso di comprendere e risolvere le sfide di business. Guidato da questi valori e da un grande impegno al servizio dei clienti, Elder si è occupato di più di 100 paesi nel corso dell’ultimo decennio. Avendo vissuto in Medio Oriente, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti, Elder ha un bagaglio che gli consente una posizione unica per affrontare le molteplici sfide di molti mercati”.
“Sono infinite le possibilità a portata di mano delle imprese, ma molte di esse non riescono a sfruttare veramente le grandi opportunità che sono insite nelle tecnologie oggi più avanzate, come l’Internet degli oggetti, i Big Data o le tecnologie di mobility, a causa dei rischi per la sicurezza – sottolinea Elder – Questo deve cambiare. La sicurezza è un fattore abilitante per le tecnologie di domani, ma solo quando è considerata fin dall’inizio ed è pervasiva e integrata in ogni tassello”.