SMARTPHONE

Intel sfida Qualcomm, nuovi chip mobili nel 2013

Annunciato il lancio di una famiglia di processori più piccoli per insidiare la concorrenza sul terreno di smartphone e tablet

Pubblicato il 11 Dic 2012

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Intel presenta una nuova tecnologia, disegnata per il mercato degli smartphone e dei tablet. L’obiettivo è guadagnare terreno nei confronti di Qualcomm, numero uno nel mercato dei chip per il settore mobile. Lo scrive la Reuters, aggiungendo che Intel, maggior produttore di chip nel mercato dei pc, è invece stata più lenta nell’adattare i suoi processori al segmento dei dispositivi mobili. La performance e le dimensioni dei microchip mobili sono strettamente legati alla necessità di efficientare i consumi energetici della batteria di smartphone e tablet, vero tallone d’Achille dei device mobili.

Durante una conferenza a San Francisco Intel ha fatto sapere che sta facendo progressi nella realizzazione della sua nuova tecnologia SoCs (“Systems-on-a-chip”) allo scopo di realizzare microprocessori per dispositivi mobili da 22 nanometri, che saranno pronti per la produzione di massa nel 2013.

Oggi, i SoCs mobili di Intel misurano 32 nanometri, mentre quelli della rivale Qualcomm sono più ridotti (28 nanometri) e quelli di un altro competitor, Nvidia, sono più grandi (40 nanometri). La realizzazione di chips di dimensioni più ridotte consente di migliorare la performance della batteria degli smartphone, ma è molto complessa.

Già oggi Intel è in grado di produrre processori da 22 nanometri per i pc, ma i SoCs destinati ai dispositivi mobili devono contenere una quantità maggiore di funzioni sul medesimo pezzo di silicio, “e realizzarli in dimensioni così ridotte è assai complesso”, ha detto Patrick Moorhead, della società consulenza Moor Insights & Analysis. “Intel ha tutti i numeri per realizzare chip mobili competitivi, ma non siamo sicuri che ci riescano già nel 2013”, aggiunge Moorhead.

Secondo il sentiment di alcuni analisti, i SoCs realizzati da Intel non sono al livello di quelli prodotti da Qualcomm, Apple e altri basati su tecnologia della britannica Arm Holdings.

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