L'INTERVENTO

Intel spinge gli investimenti in Europa: bocche cucite sul piano italiano

Il ceo Gelsinger: “Siamo focalizzati su Germania e Polonia”. Nessun riferimento al “cantiere” Italia nonostante il dossier sia stato citato da Meloni nella conferenza stampa di inizio anno. Intanto Nokia annuncia un piano “tedesco” da 360 milioni per software, hardware e chip

Pubblicato il 17 Gen 2024

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Il piano di investimenti di Intel per l’Italia è ancora di là da venire. Almeno a giudicare dal non detto in quel di Davos da parte del ceo Pat Gelsinger, in occasione di un incontro con i giornalisti in cui il nostro Paese non è stato citato fra quelli in cui si stanno concentrando le iniziative in corso e al via in Europa.

“Siamo focalizzati sugli investimenti in Germania e Polonia”, ha sottolineato Gelsinger, ricordando che il Chips Act di recente varato dalla Ue sarà cruciale per sostenere l’impegno economico dell’azienda. “Nessu Paese è escluso dal nostro interesse”, ha poi sottolineato il ceo, senza però fare riferimenti esplicito all’investimento italiano da 4,5 miliardi per la realizzazione di una fabbrica per il packaging avanzato dei chip.

Le mosse del governo italiano

Il piano di Intel per l’Italia è prioritario per il governo italiano. Nella conferenza di fine anno la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ne ha sottolineato l’importanza per lo svluppo del Paese spiegando che l’esecutivo è al lavoro sul dossier. D’altronde a pochi mesi dell’insediamento, a fine 2022, Meloni aveva annunciato l’intenzione di incontrare i vertici del chipmaker per discutere del piano di investimento considerato strategico.

Gli investimenti di Intel in Europa

Intel ha annunciato piani per un investimento pari a 80 miliardi di euro nella catena dei semiconduttori, dalla ricerca e sviluppo (R&S) alla produzione fino alle tecnologie di imballaggio all’avanguardia.

Investimenti per oltre 33 miliardi di euro sono destinati alla costruzione di nuovi hub in Europa. L’Italia era in lizza per la realizzazione del primoimpianto europeo di back-end (packaging) per la fabbricazione di chip per il quale sono previsti e 4,5 miliardi e 1500 nuovi posti di lavoro a cui se ne devono aggiungere ulteriori 3.500 nell’indotto.

Per la Germania ci sono sul piatto 30 miliardi. Il chipmaker e il governo federale tedesco hanno firmato una lettera d’intenti per la realizzazione di due fabbriche di wafer per i chip che avranno sede  a Magdeburgo, nello Stato di Sassonia-Anhalt. Previsto anche un supporto governativo che include incentivi pari a 9,9 miliardi.

Sorgerà invece nei pressi di Wrocław, in Polonia, il nuovo impianto all’avanguardia di assembly & test dei semiconduttori : per il questo progetti sono disponibili fino a 4,6 miliardi di dollari. Una volta completata, la struttura darà lavoro a circa 2mila dipendenti, ai quali vanno agguinti quelli indiretti che serviranno per la costruzione della struttura e quelli dell’indotto.

Anche Nokia punta sulla Germania

Nokia ha annunciato un piano di investimenti da 360 milioni in per i suoi siti di Ulm e Norimberga in Germania. L’impegno nell’ambito del progetto Ue Ipcei  (Important Projects of Common European Interest), finanziato da Nokia, dal Ministero federale dell’Economia e della Protezione del clima tedesco e dai Länder tedeschi di Baden-Württemberg e Baviera.

Il progetto punta allo sviluppo integrato di software, hardware e sistemi per chip ad alte prestazioni basati su digital twins da utilizzare per la produzione di sistemi di comunicazione mobile basati su standard 5G-Advanced e 6G.

Si tratta di un progetto – come spiegato da Tommi Uitto, President of Mobile Networks at Nokia – che rafforzerà la competività dell’Europa, soprattutto nel campo della microelettronica per future tecnologie come il 6G e l’intelligenza artificiale (AI), consentendo applicazioni complesse per il metaverso e promuovendo la digitalizzazione. I sistemi di microelettronica sviluppati nell’ambito del progetto contribuiranno inoltre a rendere le reti più potenti, ma anche più efficienti dal punto di vista energetico.

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