IL PIANO

Intelligenza artificiale, Butti: “Serve una politica industriale”

“L’Italia deve diventare il Paese che fa e non solo che utilizza la tecnologia”. Presentato il Comitato, coordinato da Gianluigi Greco, che avrà il compito di aggiornare la strategia nazionale. Il sottosegraetario per l’Innovazione a Telco per l’Italia il 12 dicembre

Pubblicato il 09 Nov 2023

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Una politica industriale per l’AI. È la necessità evidenziata dal sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, in occasione della presentazione del Comitato di coordinamento per l’aggiornamento delle strategie sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. “L’Italia dovrà mobilitare tutte le energie possibili per cominciare a essere un Paese che fa, e non solo usa, l’intelligenza artificiale. E per questo serve una politica industriale”.

In questo senso sarà prezioso il lavoro del Comitato che avrà appunto il compito elaborare una “strategia che consentirà al paese di tornare competitivo”.

L’Italia, dunque, anche in vista della presidenza del G7, vuole di fatto assumere un ruolo di primo pianoin materia di IA e transizione tecnologica, e il Comitato di Coordinamento mira ad essere lo strumento di supporto alla elaborazione della strategia del Governo in materia.

“Ora, l’appuntamento più importante rimanda alla presidenza italiana del G7, per la quale il presidente di turno Giorgia Meloni ha già dichiarato che vorrà fare dell’IA un Topic mainstream della Conferenza del G7 che si terrà in Italia – ha infatti evidenziato Butti – e ricordo che anche il tema dell’impatto dell’AI sul mondo del lavoro è stato indicato quale priorità dallo stesso Presidente Meloni”.

I compiti del Comitato

“Il Comitato Interministeriale svolge un ruolo chiave di coordinamento nell’attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle pubbliche amministrazioni – ha puntualizzato Butti – fungendo da collante tra le politiche pubbliche di innovazione, valorizzando anche la collaborazione tra livello centrale e locale”.

Il Comitato, formato da 13 esperti (qui tutti nomi) avrà il compito di studiare l’impatto dell’intelligenza artificiale sullo sviluppo dell’economia digitale e stilare il piano strategico italiano facendo leva su responsabilità, etica e sicurezza.  Il comitato sarà operativo fino alla fine di gennaio 2024.

Presso Agid viene inoltre istituita una Segreteria Tecnica con funzioni di supporto al Comitato e per l’elaborazione dei documenti necessari all’elaborazione del piano strategico. Della task force fanno parte  sia rappresentanti del Dipartimento per la Trasformazione Digitale sia dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

“Il nostro obiettivo- ha spiegato Gianluigi Greco, coordinatore del Comitato a margine dell’vento –  sarà aggiornare la strategia italiana per l’AI che ormai di fatto è obsoleta. Dal 2021 questa strategia ha subito il trascorrere del tempo e tante sono le novità introdotte a livello internazionale come l’AI Act, la trasformazione tecnologica, e un ritrovato senso etico, una visione diversa sull’impatto che le tecnologie devono avere sul mondo, sui cittadini e sul nostro benessere”.

“La squadra- ha sottolineato Greco- è di altissimo profilo. Ci sono grandissime competenze non solo informatiche e dove non saranno complete le competenze, saremo apertissimi ad ascoltare il tessuto imprenditoriale, le parti sociali e tutti coloro che lavorano in questo mondo. Il lavoro del team sarà serratissimo e prevede subito una prima riunione. C’è molto da lavorare per elaborare questa strategia- conclude- l’obiettivo è rispettare le tempistiche ministeriali del 31 gennaio”.

Per Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr e componente del Comitato, “la sfida da vincere è quella di elaborare una strategia industriale in grado di far progredire il Paese”.

“Dobbiamo essere produttori e non solo clienti o spettatori dell’AI – ha sottolineato – Ma questo si può fare solo collettivamente, ascoltando tutti i player. La partita dell’AI è una partita che si gioca tutti insieme”.

Proprio nel giorno della presentazione del Comitato, Carrozza è stata chiamata alla guida del prossimo G6 della Ricerca. La decisione è arrivata nel corso del meeting annuale dei Presidenti del cosiddetto G6 – il gruppo che riunisce le sei più grandi organizzazioni di ricerca europee – che si svolto a Bruxelles nei giorni scorsi, in occasione della rotazione prevista annualmente.

Butti a Telco per l’Italia il 12 dicembre

L’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo per il settore delle telecomunicazioni. Le reti stanno diventando sempre più complesse, con la crescente domanda di larghezza di banda e la necessità di gestire un numero sempre maggiore di connessioni simultanee. Grazie all’AI sarà possibile ottimizzare le infrastrutture, prevedere picchi di domanda, identificare in maniera predittiva guasti e malfunzionamenti nonché attività sospette. E soprattutto le telco potranno mettere a punto servizi sempre più personalizzati sulla base del target. “Edge cloud e intelligenza artificiale, il New Deal delle telco”, il titolo dell’edizione di fine anno di Telco per l’Italia (per agenda e iscrizione cliccare qui) in programma a Roma il 12 dicembre. Sarà presente il Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti.

Intelligenza artificiale, la proposta di Fratelli d’Italia

Nel giorno della presentazione ufficiale del Comitato Fdi presenta una proposta di legge sull’AI alla Camera. Punto saliente del testo il divieto di sistemi di intelligenza artificiale che usano tecniche subliminali non percepibili o sfruttano la vulnerabilità di anziani e disabili, e che possono generare danni fisici o psicologici. Previsto l’obbligo a fornitori e utenti di rendere noto se un sistema di AI manipola immagini o contenuti audio e video, e il divieto all’uso di sistemi biometrici delle persone senza la loro autorizzazione, salvo il via libera dell’autorità giudiziaria o amministrativa per ragioni di prevenzione, indagine o accertamento di reati.

Il testo di 14 articoli, si legge nella presentazione, si propone di assicurare che l’intelligenza artificiale sia sviluppata e immessa sul mercato nazionale in sicurezza, sfruttandone opportunità e benefìci, nonché garantire la protezione dei princìpi etici. All’Autorità per la concorrenza si dà il compito di individuare i sistemi potenzialmente dannosi per la sicurezza o la salute degli utenti, nonché il potere di ritirarli dal mercato.

Si punta a istituire un Comitato nazionale per i sistemi di AI, i cui regolamenti dovrebbero creare uno spazio tecnico-normativo sperimentale e temporaneo; e a delegare all’Agenzia per l’Italia digitale la disciplina per il rilascio della certificazione di qualità. Nei settori dei media e dell’editoria, inoltre, spiega ancora la presentazione, l’adozione delle decisioni più complesse e le considerazioni etiche devono spettare ai redattori. La proposta mira inoltre a favorire lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale per la tutela, la conservazione e l’arricchimento del patrimonio culturale italiano.

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