L’approccio normativo all’intelligenza artificiale è il nuovo terreno di incontro tra Unione Europea e Giappone, in una cooperazione che si rafforza ulteriormente dopo i recenti annunci su altri fronti dell’economia digitale. Una vera “convergenza”, come l’ha definita la vicepresidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza, Vera Jourova: l’Ue rileva una “convergenza” con il Giappone per quanto riguarda l’approccio all’intelligenze artificiale e all’Ai generativa, ha detto Jourova a margine di un forum sulla governance di Internet a Kyoto.
L’Ue e il Giappone stanno approfondendo la cooperazione su tecnologie come l’Ai, la sicurezza informatica e i semiconduttori, considerate importanti per la sicurezza economica.
Ai, convergenza Ue-Giappone
“Sono stata di recente in Cina ed è un ambiente completamente diverso. Ho potuto discutere con i nostri partner giapponesi perché non è necessario spiegarci a vicenda questioni basilari”, ha affermato Jourova.
Il G7 sta discutendo linee guida per l’Ai generativa nell’ambito di un processo concordato al vertice del Gruppo a Hiroshima, lo scorso maggio. Discussioni sono in corso per avviare consultazioni su un quadro per l’Ia, ma un codice di condotta per le aziende richiede ulteriori lavori, ha indicato la vicepresidente della Commissione europea.
La cooperazione su digitale e materie critiche
Le dichiarazioni di Jourova evidenziano l’ampliamento di una collaborazione già avviata: a metà luglio l’Ue e il Giappone hanno firmato un memorandum d’intesa sulla sicurezza economica per rafforzare la cooperazione sulle forniture di materie critiche.
“Dobbiamo diversificare” su materie critiche semiconduttori e l’annuncio della Cina di mettere in campo restrizioni sull’export di gallio e germanio “ci dice che siamo sulla strada giusta”, ha spiegato il presidente del Consiglio Charles Michel. “Lo scopo del club sulle materie critiche è avere una migliore visione su chi può aiutarci sulle forniture di questi prodotti ed è un’iniziativa che deriva da ciò che è successo con Mosca con il gas”, ha aggiunto Ursula von der Leyen.
In dettaglio l’intesa prevede il rafforzamento della cooperazione sul digitale e sulle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche.
Giappone partner strategico in ottica anti-Cina
Il Giappone è il partner strategico più stretto dell’Ue nella regione indo-pacifica. Il 3 luglio, l’Europa ha firmato col governo di Tokyo anche un memorandum di cooperazione per sostenere la connettività dei cavi sottomarini e un memorandum di cooperazione sui semiconduttori in occasione della prima riunione del Consiglio di partenariato digitale Giappone-Ue.
L’Unione europea “approfondirà la cooperazione con il Giappone sui semiconduttori – ha spiegato il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton – in un momento cruciale che vede i paesi muoversi per rafforzare il controllo su una tecnologia vitale per i settori della difesa, elettronico e automobilistico”.
Il memorandum sulla cooperazione sui semiconduttori prevede un meccanismo di allarme per le rotture delle forniture. Verrà inoltre avviata una collaborazione strategica sul monitoraggio della catena di fornitura facilitando lo scambio tra ricercatori e ingegneri. L’Ue sosterrà anche le società giapponesi di semiconduttori che intendono operare all’interno del blocco.
L’approfondimento della cooperazione tra l’Ue e il Giappone arriva all’indomani della decisione del blocco europeo di impegnarsi nella riduzione della propria dipendenza di chip dalla Cina che mira ad aumentare le sue capacità nella tecnologia di fascia alta. “Abbiamo chiarito che vogliamo solo ridurre i rischi”, ha precisato Breton.
Il cavo sottomarino che bypassa la Russia
Punta a una soluzione strategicamente efficiente sul piano geopolitico anche l’accordo sui cavi sottomarini. “Collegare l’Europa al Giappone attraverso un cavo sottomarino di 14mila chilometri è una mossa geopolitica importante per diversificare i punti di strozzatura bypassando la Russia e il Canale di Suez, ridurre la latenza, rafforzare la sicurezza informatica”, ha scritto su Twitter Breton.
Già negli incontri di luglio era emerso indirettamente il tema dell’intelligenza generativa, perché l’integrazione di modelli linguistici di grandi dimensioni nei motori di ricerca, richiede un’enorme quantità di potenza di calcolo. “Sia i computer ad alte prestazioni che i chip sono essenziali e l’Unione europea è il luogo ideale in cui investire”, ha scritto Breton sul social oggi ribattezzato X.