Il Tecnopolo di Bologna svela il nuovo logo e il nuovo nome: si chiamerà “Dama – Tecnopolo Data Manifattura Emilia Romagna”, unendo in una sola parola le prime sillabe di “Data” e “Manifattura”, che richiamano i Big data, che qui vengono elaborati da infrastrutture tra le più potenti al mondo, e l’ex Manifattura Tabacchi disegnata da Pier Luigi Nervi, ovvero la struttura di architettura industriale, ancora oggetto di un attento e minuzioso recupero, che ospita e custodisce quei calcolatori.
L’evoluzione del Dama nei prossimi anni
La nuova denominazione, che testimonia un rinnovato impegno nella gestione di progetti “avveniristici”, è stata presentata nel giorno in cui la Giunta regionale guidata dal presidente Michele De Pascale si è riunita per fare il punto sugli investimenti in corso alla cittadella della scienza di Bologna.
Al supercomputer europeo Leonardo, gestito da Cineca, al Data Centre del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) e ai numerosi progetti di ricerca curati insieme a Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e Fondazione Icsc (Centro nazionale di supercalcolo), si affiancheranno a breve il nuovo supercalcolatore ottimizzato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che sarà punto di riferimento per questo ambito in Europa, e l’Università dell’Onu Unu-AI su Big Data e contrasto al cambiamento climatico, alla quale mancano solo gli ultimi passaggi formali.
“Siamo alle soglie di un nuovo umanesimo, dove la tecnologia è chiamata a sposarsi con le istanze e gli studi più legati al destino dell’uomo”, ha sottolineato De Pascale. “E Dama, con il centro sul supercalcolo e l’Università Onu, può rappresentare un punto di riferimento per l’intero Paese per orientarsi in questa nostra nuova frontiera, dove le praterie dell’intelligenza artificiale aprono degli orizzonti finora inesplorati. Stiamo parlando di un’infrastruttura internazionale, che permetterà all’Emilia Romagna di continuare a sviluppare relazioni con il resto del mondo da una posizione privilegiata, perché ci permette di mostrarci attrattivi e all’avanguardia. Lo sviluppo tecnologico, infatti, è ormai la condizione più importante per la crescita e lo sviluppo di un territorio e ospitandolo noi, nel nostro territorio a chilometro zero, Dama sta già creando in Emilia Romagna, e ancora di più lo farà in futuro, un humus di teste e di tecnologie, di intrecci, di relazioni eccezionali”.
It4lia AI Factory: il progetto sull’intelligenza artificiale
Dama, del resto, diventerà presto anche l’infrastruttura di riferimento europeo per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. A Bologna, infatti, troverà casa un nuovo supercomputer avanzato, ottimizzato per la AI, specializzato in calcolo quantistico, che rappresenterà un punto di forza per l’ecosistema dell’innovazione regionale e quello tecnologico e digitale italiano, dando un impulso fondamentale alla competitività e capacità economica del Paese.
La realizzazione di questa nuova infrastruttura è il cuore del progetto It4lia AI Factory, selezionato dalla Commissione europea all’interno della call per la creazione delle prime AI Factory europee. It4lia AI Factory è un’iniziativa cofinanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn), dalla Regione Emilia Romagna, dal consorzio Cineca, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dall’Agenzia ItaliaMeteo, dall’Istituto italiano di Intelligenza Artificiale per l’Industria e dalla Fondazione Bruno Kessler. All’iniziativa partecipano anche altre istituzioni e soggetti nazionali, tra i quali la Fondazione Icsc – Centro Nazionale di Ricerca in Hpc Big data and Quantum Computing.
In arrivo nuovi talenti (anche con l’istituzione dell’Unu-AI
Agli investimenti in tecnologia, si affiancano quelli sul personale. È in arrivo una nuova classe di talenti alla guida delle attività delle infrastrutture di supercalcolo, degli incubatori di imprese, degli istituti scientifici e dei centri di ricerca italiani e internazionali che hanno sede nell’ex Manifattura Tabacchi e che, sempre più, permette all’Europa di essere il terzo polo della ricerca globale insieme alla Silicon Valley californiana e al sistema di ricerca cinese.
Grazie alla legge regionale del 2023 per attrarre e trattenere i talenti, a Dama sono sempre più protagonisti i profili tecnici e scientifici, in particolare ingegneri e chimici di ogni disciplina, il cui compito è l’analisi dei dati per metterli a disposizione non solo della ricerca pubblica e privata, ma anche alle filiere manifatturiere, con particolare riferimento al sistema delle piccole e medie imprese.
Tra gli obiettivi primari rimane centrale anche lo studio del clima, mai come ora determinante per prevenire l’impatto del cambiamento climatico su fronti quali l’agricoltura, l’industria, la mobilità, oltre che sugli effetti devastanti delle calamità naturali. Il Data Centre Ecmwf, in tal senso, conferma Bologna come il più grande archivio dati europeo in materia di meteorologia.
Come accennato, è inoltre in dirittura d’arrivo la procedura per l’istituzione dell’Università dell’Onu Unu-AI su big data e intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell’habitat umano, che sorgerà al tecnopolo di via Stalingrado a Bologna come centro d’eccellenza mondiale per la ricerca, la scienza, l’intelligenza artificiale e i big data, richiamando ricercatori da ogni parte del mondo.
La procedura prevede la sottoscrizione dell’Accordo di sede fra Unu e Italia e la successiva ratifica da parte del Parlamento. Ora la procedura è alla fase finale presso l’ufficio giuridico dell’Università dell’Onu di New York: terminata l’istruttoria sarà necessaria la votazione di una legge di ratifica in Parlamento, dato che si tratta della prima sede dell’Università Onu in Italia.
L’obiettivo principale, come previsto nella dichiarazione congiunta di tutte le realità istituzionali coinvolte nel progetto – Università delle Nazioni unite, Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Ministero dell’Università e della ricerca, Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna – è quello di sfruttare l’intelligenza artificiale per accrescere lo sviluppo umano.
Il report del Mimit sulle tecnologie quantistiche
Nel frattempo il Mimit ha pubblicato un report che mappa l’ecosistema industriale italiano delle tecnologie quantistiche. Il documento è frutto di una consultazione pubblica per che ha coinvolto 52 stakeholder e ha portato all’elaborazione di un’analisi del settore. Il report, redatto dal Ministero in collaborazione con l’Osservatorio Quantum Computing & Communication del Politecnico di Milano, descrive i risultati delle consultazioni ed esamina i dati emersi anche in relazione al contesto internazionale.
L’analisi svolta è confluita nella prima bozza di strategia italiana per le tecnologie quantistiche elaborata dal gruppo di lavoro dedicato. Il gruppo, istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con il Mimit, il Ministero della Difesa, l’Acn e il dipartimento per la Transizione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha riunito esperti del mondo della ricerca e rappresentanti istituzionali per delineare un quadro strategico volto a rafforzare la posizione dell’Italia in questo settore di frontiera.