Quaranta milioni il primo stanziamento per I3A, l’istituto per l’intelligenza artificiale. Lo prevede un emendamento al decreto Sostegni bis presentato dal deputato M5s della commissione Trasporti, Davide Serritella, ma largamente condiviso anche dalle altre forze di maggioranza.
Secondo Serritella si tratta di una dotazione importante “che sottolinea la strategicità delle nuove tecnologie strettamente interconnesse con l’intelligenza artificiale evidenziata in particolare in questo anno di pandemia”.
“Auspichiamo che che l’Istituto possa trovare la sua sede naturale a Torino che tanto si sta spendendo in questi mesi per un intero ecosistema innovativo con ricadute strategiche per tutto il Paese”, conclude il deputato.
La questione di quale città ospiterà l’hub nazionale sull’AI è ancora aperta. Nell’ultima versione del Pnrr infatti il capoluogo piemontese è sparito dalle sedi espressamente indicate per uno dei sette centri nazionali.
La decisione invece che la città avrebbe ospitato il centro era arrivata lo scorso settembre con una nota di Palazzo Chigi ma, effettivamente, a quella nota non era stato dato seguito tanto che nel Recovery Plan, redatto dal governo Conte, non se faceva alcun cenno.
Sia la sindaca Chiara Appendino che il viceministro Laura Castelli si sono spese perché la sede venga mantenuta proprio a Torino.
Cos’è e come funziona il centro I3A
L’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A) è il network che coordinerà le varie attività di ricerca in questo campo e che costituirà uno dei tasselli principali della strategia definita dal Ministero per lo sviluppo economico.
Si tratta di una struttura di ricerca e trasferimento tecnologico capace di attrarre talenti dal mercato internazionale e, contemporaneamente, diventare un punto di riferimento per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Italia in connessione con i principali trend tecnologici (tra cui 5G, Industria 4.0, Cybersecurity). I settori principalmente coinvolti saranno quelli della manifattura e robotica, IoT, sanità, mobilità, agrifoood ed energia, Pubblica amministrazione, cultura e digital humanities, aerospazio.
La costituzione online delle startup
Nelle scorse settimane il deputato 5 Stelle Luca Carabetta aveva presentato un emendamento al Sostegni bis per il ripristino della modalità di sostituzione online delle startup e validità di quelle costituite via web dopo la sentenza del Consiglio di Stato. L’obiettivo era di risolvere la questione nata dopo la decisione della magistratura amministrativa che, nella pratica, abolisce la possibilità di costituire via web e con procedura semplificata le imprese innovative.
Ma è rimasta in piedi solo la seconda parte relativa alla conferma della legittimità delle società innovative costituite prima della sentenza del Consiglio di Stato.
Secondo quanto risulta a CorCom Carabetta presenterà un emendamento su questo tema nel procedura di conversione del Dl Semplificazioni.