IL REPORT

Intelligenza artificiale fonte di nuove revenue: fino al 20% in più per le aziende

McKinsey: destinato ad aumentare il gap economico fra chi passa all’azione e chi resta fuori dall’innovazione. Tlc e automotive i comparti più attivi. La pandemia fa accelerare le implementazioni

Pubblicato il 29 Gen 2021

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L’Intelligenza artificiale vale fino al 20% in più delle entrate (al lordo di interessi e tasse) per una quota (ancora bassa) dell’industria che la adotta. Ma è un trend destinato a rafforzarsi con l’incremento degli investimenti in AI sulla scia del Covid-19 e come strumento in grado di aggredire il mercato. Emerge dallo studio McKinsey dal titolo “The state of AI” secondo cui la maggior parte delle aziende top performer ha aumentato gli investimenti in AI in ciascuna delle principali funzioni aziendali in risposta alla pandemia.

Tlc e alta tecnologia guidano l’adozione. Seguono a ruota l’automotive e l’assemblaggio, i servizi sanitari e prodotti farmaceutici e medici. Sono invece i comparti di marketing e vendite a registrare (al 79% ) i maggiori aumenti dei ricavi anno su anno quest’anno in base all’adozione dell’AI, segue (72%) la Supply Chain Management.

Secondo il report, lo scenario rischia però di configurare un divario più ampio tra i leader dell’AI e la maggior parte delle aziende che ancora faticano a capitalizzare tale tecnologia.

Crescita scarsa e a doppia velocità

I nuovi risultati non mostrano aumenti  nell’adozione dell’AI. Malgrado ciò “alcune aziende – si legge nel report – stanno acquisendo valore grazie all’Intelligenza artificiale e molte stanno generando entrate e riduzioni dei costi”.

Tuttavia, quest’anno c’è stata una lieve diminuzione della tendenza rialzista, forse riflettendo il superamento della fase di hype dell’AI. “Riteniamo che l’AI valga l’investimento – si legge nel report – ma richiede un’esecuzione efficace per generare valore significativo, in particolare su scala aziendale”.

Cambia lo scenario dell’adozione: mentre lo scorso anno è stata pressoché uguale in tutte le aree, si registra un rallentamento per le aziende con sede nei paesi dell’America Latina e in altri paesi in via di sviluppo.

Prodotti e servizi i settori più avvantaggiati

Le funzioni aziendali in cui le organizzazioni adottano l’intelligenza artificiale rimangono sostanzialmente invariate rispetto al report 2019: con operazioni di servizio, sviluppo di prodotti o servizi e marketing e vendite occupano ancora i primi posti.

Ottimizzazione della gestione dei talenti, automazione del contact center e l’automazione del magazzino i settori che più hanno beneficiato di una riduzione dei costi grazie ai sistemi di AI per oltre due terzi delle aziende intervistate.

Il 22% degli intervistati indica che almeno il 5% dell’Ebit è attribuibile all’AI nel 2019, e il 48% ne attribuisce meno del 5%. Inoltre, nella metà delle funzioni aziendali, una quota rilevante di intervistati riferisce di un aumento delle entrate derivanti dall’uso dell’IA rispetto al sondaggio di un anno fa, mentre le entrate nella maggior parte delle altre funzioni sono rimaste stabili.

L’aumento dei ricavi

Il report indica che le organizzazioni utilizzano l’AI come strumento per generare valore – dice Michael Chui, partner McKinsey Global Institute -. Si registra un maggior numero di aziende che aumentano i ricavi con l’AI invece che ridurre i costi. È chiaro che siamo ancora agli inizi dell’utilizzo dell’AI nel mondo del business, con meno di un quarto degli intervistati che vede un impatto significativo sui profitti. Ciò non sorprende: per molte aziende è ancora difficile ottenere un impatto su larga scala non solo a causa delle sfide tecniche, ma anche a causa dei cambiamenti organizzativi richiesti. Tuttavia, le aziende che beneficiano della AI non provengono solo dal settore tecnologico. Quindi è possibile per qualsiasi azienda ottenere una buona quantità di valore dall’AI se applicata in modo efficace e duplicabile”.

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