IL WHITEPAPER

Intelligenza artificiale generativa, i tool più in voga e gli esempi pratici

A firma del team strategico di Dentsu Creative Italy il “manuale” con le istruzioni per l’uso: come si scrive e come si ottimizza un prompt? Quali gli strumenti migliori per testi, video, immagini, musica e soprattutto per la produttività e il business? Ecco le risposte

Pubblicato il 30 Mag 2023

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Come ogni rivoluzione tecnologica e culturale, anche l’intelligenza artificiale generativa è destinata a trasformare radicalmente i processi creativi e produttivi e, con essi, l’intero mondo del lavoro. Ma quali sono i tool che attualmente stanno contribuendo in modo determinante a questo cambiamento? Prova a rispondere il white paper “Next – L’Intelligenza Artificiale Generativa”, realizzato dal team strategico di Dentsu Creative Italy.

Il documento è il primo di una serie di lavori che analizzeranno i principali trend di settore ed esploreranno le nuove opportunità tecnologiche per le aziende, in maniera semplice, accessibile e pragmatica.

“L’accelerazione tecnologica a cui stiamo assistendo ha il potenziale per definire una nuova relazione tra creatività e Intelligenza Artificiale”, commenta Niccolò Rigo, Chief Strategy Officer di Dentsu Creative Italy. “Una delle opportunità più interessanti è la possibilità di rimettere in discussione il nostro immaginario, amplificando la nostra capacità di ispirarci, esplorando nuovi percorsi creativi. Ma sempre in un’ottica di responsabilità e di collaborazione tra ingegno umano e tecnologia”.

Il white paper si struttura in una prima parte dedicata ad un’analisi del significato e delle potenzialità dell’AI generativa da un punto di vista creativo, per poi successivamente esplorare come l’uomo oggi può “guidarla”, attraverso non solo le tecniche di scrittura e ottimizzazione dei prompt, ma anche con un uso responsabile dei tool più diffusi per testi, immagini, video e musica.

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L’AI generativa al servizio della redazione di testi: il predominio di ChatGpt

Come ormai tutti sanno, ChatGpt è diventato in pochi mesi – la prima release è di fine novembre 2022 – il tool di riferimento per la produzione di contenuti testuali, dando prova di un potenziale creativo ed esperienziale che nessun chatbot era mai riuscito a raggiungere prima. Può elaborare prompt formulati sotto forma di domanda, di stringa di comando o di dialogo naturale e, a differenza di molti altri applicativi di Intelligenza Artificiale Generativa, supporta anche la lingua italiana. In Italia, il 31 marzo 2023 OpenAI ha disabilitato l’accesso a ChatGpt in seguito al blocco imposto dal Garante della Privacy a causa della raccolta illecita di dati personali e dell’assenza di sistemi per verificare l’età dei minori. L’azienda ha annunciato la ripresa del servizio lo scorso 28 aprile, dopo aver trovato un accordo con il Garante italiano.

Nuovi strumenti per creare immagini

Sul piano della creazione di immagini, è sufficiente fare una ricerca (anche generica) su Google per rendersi conto di quanti siano gli applicativi che incorporano l’Intelligenza Artificiale Generativa, permettendo all’utente di dare vita a vere e proprie fotografie, straordinariamente realistiche e rispondenti a comandi anche molto complessi. Quelle su cui sono puntati i riflettori dei professionisti del settore sono sostanzialmente tre.

Midjourney, giunto alla sua quinta versione in otto mesi, stupisce per il livello fotorealistico delle sue creazioni e per la precisione con cui sa elaborare anche i prompt più complessi e dettagliati. Prova ne sono le immagini di Papa Francesco e Donald Trump che hanno dato vita a fake news e shitstorm sul web in tutto il mondo.

Dall-e, lanciato nel 2021 e tra i primi tool text-to-image a essere aperto al pubblico, ha una user experience più intuitiva di Midjourney e più versatile nella modifica di immagini esistenti, seppure con una qualità degli output spesso meno evoluta.

Firefly è attualmente ancora in versione Beta a invito, e si propone come la suite più completa di digital imaging “powered by Generative AI”, con funzioni avanzate di fotoritocco, design, illustrazione, lettering e perfino video editing e 3D modeling

Le applicazioni che semplificano la realizzazione dei video

Non è ancora capace di generare da sola un’intera serie TV, ma anche sul fronte del video l’Intelligenza Artificiale sta compiendo evoluzioni impensabili fino a qualche mese fa. Oggi, infatti, è già possibile realizzare da zero – oppure editare e/o montare – clip con qualsiasi tipo di soggetto senza possedere alcuna nozione tecnica specifica e perfino per uso professionale. Il white paper segnale due piattaforme in particolare.

Stable Diffusion produce clip animate e morphing nello stesso modo in cui i tool di text-to-image producono foto. La compilazione dei prompt è guidata e la user experience risulta particolarmente semplice e intuitiva

Synthesia, al contrario, offre la possibilità di creare video con speaker in grado di leggere e “interpretare” contenuti testuali in oltre 120 lingue, con movimenti delle labbra perfettamente realistici e naturali. Ideale per chi sviluppa tutorial e/o progetti di edutainment

La rivoluzione della musica “creata” dall’AI

I tool di AI generativa dedicati al sound design sono in grado di produrre, mixare, remixare e modificare (per esempio sostituendo la voce di un artista con quella di un altro) tracce musicali di qualsiasi genere e durata. Ecco le due soluzioni che consentono di sperimentarne alcune di queste nuove possibilità.

Soundraw è in grado di creare suoni royalty free tra i 10 secondi e i 5 minuti, semplificando il processo di prompting grazie a una interfaccia estremamente user friendly: è sufficiente cliccare 4 pulsanti (settando lunghezza, mood, velocità e genere) e l’AI fornisce un’ampia serie di output tutti diversi tra loro.

Anche Aiva presenta un’interfaccia web intuitiva e accessibile a qualsiasi tipologia di utente, con cui è possibile affidare all’AI la composizione di tracce sonore completamente orchestrate da esportare in diversi formati per ogni possibile utilizzo, tra cui anche quello commerciale

I nuovi tool per la produttività

L’AI non supporta solo la creatività, ma anche il miglioramento delle performance operative quotidiane sia in ufficio sia a casa. L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale Generativa all’interno dei software che usiamo più spesso per produrre documenti consente di ottenere i risultati migliori nei tempi più rapidi, evitando il classico “panico da foglio bianco” e semplificando la user experience.

Con la release di marzo 2023, il browser di Microsoft ha introdotto una funzionalità di ricerca Bing via chatbot alimentata da ChatGPT-4 che ne rende ancora più veloce e approfondita l’esperienza d’uso.

Copilot è il nome che Microsoft ha dato al suo nuovo assistente virtuale integrato all’interno della Suite 365, che rende più efficienti i processi di creazione dei documenti Word, Power Point ed Excel sviluppandone a pieno il potenziale

Anche la suite Workspace di Google ha iniziato a integrare l’intelligenza artificiale generativa nei suoi tool di produttività e di lavoro, inclusi Meet, Chat e Gmail (che potrà scrivere da solo interi messaggi adattandone alla situazione contenuto e tono di voce)

Il possibile impatto sul mondo del lavoro

Come detto, il whitepaper analizza anche i potenziali scenari legati alla diffusione di questi strumenti. Sul fronte dell’occupazione, Goldman Sachs stima per esempio che possano essere a rischio 300 milioni di posizioni in tutto il mondo, pur riconoscendo che sono molte le opportunità da valutare, soprattutto in quei settori – l’ingegneria, l’edilizia, la manifattura e il marketing – in cui la semplificazione nell’accesso alla creatività comporterà “un’accelerazione nelle attività intellettuali e della conoscenza”. E, nondimeno, nelle strategie di upskilling e reskilling delle Risorse Umane, dove l’intelligenza artificiale generativa potrà essere non solo uno stimolo ad acquisire nuove competenze, ma anche la modalità attraverso cui farlo.

Secondo The Next Web, l’impatto dell’AI generativa sui cosiddetti “lavori creativi” sarà qualitativo più ancora che quantitativo. Alcune expertise si evolveranno, mentre altre ne nasceranno dando origine a nuovi job title e nuove professionalità.

Tra quelle ritenute già oggi potenzialmente più strategiche c’è il Prompt Engineer, ruolo preposto alla modellazione e alla ingegnerizzazione dei comandi da impartire all’AI generativa affinché produca i risultati migliori possibili in base alle esigenze e alle aspettative. Deve, pertanto, avere solide competenze linguistiche e, al tempo stesso, anche di machine learning e di intelligence.

Il Data Detective è invece preposto all’indagine e alla risoluzione di tutte le issue che attengono l’elaborazione dei dati da parte dell’Intelligenza Artificiale, al fine di garantire la correttezza degli output prodotti. Deve, pertanto, avere solide competenze di analisi e, al tempo stesso, anche di project management e di problem solving.

Il Conversation Designer, infine, si occupa di progettare i flussi conversazionali che saranno poi codificati dall’Intelligenza Artificiale, rendendoli il più fluidi e vicini possibile al mindset dell’utente finale. Deve, pertanto, avere solide competenze di user experience e, al tempo stesso, di linguaggi naturali e customer satisfaction.

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