“L’intelligenza artificiale sarà la più grande bolla di tutti i tempi”. Lo ha detto Emad Mostaque, ceo della società di intelligenza artificiale open-source Stability Ai, parlando in call con gli analisti di Ubs. Mostaque ha chiarito: l’Ai è ancora nelle fasi iniziali e non è ancora pronta per l’adozione su larga scala in settori come la finanza e il banking. “La chiamo la bolla ‘dot Ai’, e non è ancora iniziata”, ha detto Mostaque.
Stability Ai è l’azienda che sviluppa Stable Diffusion, uno degli altri strumenti di intelligenza artificiale generativa più popolari, oltre a Gpt di OpenAi. Stable Diffusion consente agli utenti di generare immagini fotorealistiche a partire da un input di testo. Ha più di un milione di utenti e ha raccolto oltre 100 milioni di dollari da investitori tra cui Coatue e Lightspeed Venture Partners.
La “bolla” dell’Ai generativa
L’Ai generativa è balzata agli onori delle cronache grazie al popolare chatbot Ai ChatGpt, della società tecnologica statunitense OpenAi. Il successo ottenuto ha portato a una gara di annunci di prodotti simili, come Google Bard e Microsoft Bing Chat – che però incorpora le tecnologie di OpenAi di cui Microsoft è finanziatore e partner. L’Ai generativa è anche dietro prodotti che generano immagini come Dall-E, Stable Diffusion e Midjourney. Non è una tecnologia che nasce adesso, ma ChatGpt ha accelerato il rilascio sul mercato e infiammato la competizione.
Mostaque ha detto che l’importo totale degli investimenti necessari nell’Ai sarà probabilmente di 1 trilione di dollari “perché è più importante del 5G come infrastruttura per la conoscenza” e ha suggerito che banche come UBS dovrebbero adottare la tecnologia in quanto è un “mercato massiccio”.
Ma, ha messo in guardia, l’Ai è nelle “prime fasi” dello sviluppo in questo momento. “Non è del tutto pronto” per essere distribuito su larga scala all’interno di grandi industrie come i servizi finanziari, “ma possiamo vedere il valore”, ha detto Mostaque.
Il paradosso: chi non usa l’Ai è “punito”
Mostaque ha anche affermato che le aziende che non usano l’Ai in modo appropriato nelle loro attività saranno “punite” dal mercato azionario.
Il ceo di Stabilità Ai ha citato l’esempio di Google che ha perso 100 miliardi di dollari in un solo giorno dopo che il suo chatbot Bard Ai ha fornito informazioni imprecise in un video promozionale al momento della sua uscita.
Rivolgendosi agli analisti di Ubs Mostaque ha dunque affermato che: “Penso che qui ci sia molto di concreto. Penso che non ci siano molte opportunità in cui investire qui e vedremo persone che passano dal puntare sui migliori produttori di chip agli investimenti in aziende che stanno usando l’Ai per influenzare in modo appropriato il loro business e i risultati finanziari. E il mercato punire coloro che non lo usano”.
L’Ai sarà, in definitiva, “uno dei più grandi temi di investimento nei prossimi anni”, ha aggiunto Mostaque.
Mostaque è un personaggio controverso. È stato accusato di aver fatto affermazioni fuorvianti sulla sua formazione, i suoi risultati e le sue partnership. Ha contestato le affermazioni una per una in una risposta dettagliata sul suo blog personale.
Perché l’Ai generativa ha tanto successo
Secondo il report “Why consumers love generative Ai” a cura del Capgemini Research Institute, il 51% dei consumatori globali conosce le ultime innovazioni in materia di Ai generativa e ne ha già fatto esperienza diretta e oltre la metà degli intervistati (53%) si affida all’Ai generativa per la propria pianificazione finanziaria.
L’analisi è stata condotta su 10.000 consumatori in 13 paesi, tra cui l’Italia, per capire come i consumatori di tutto il mondo utilizzino le applicazioni di Ai generativa e su come questa tecnologia possa rivelarsi determinante per accelerare il futuro digitale della società.
Dalla ricerca è emerso anche che il 67% dei consumatori globali dichiara che potrebbe affidarsi all’Ai generativa per ricevere una diagnosi o una consulenza medica, mentre il 63% ha affermato di vedere con favore la possibilità che l’Ai generativa favorisca la scoperta di farmaci più precisi ed efficienti; il 66% degli intervistati globali si sono detti disposti a chiedere consigli all’Ai generativa per le relazioni interpersonali o per i progetti di vita e di carriera, in particolare i Baby Boomer (70%).
La creazione di contenuti (mail, storie brevi) è l’uso principale che i consumatori fanno dell’Ai generativa, sia a livello globale (52%) che italiano (60%); al secondo posto, per l’Italia (27%) risulta il reperimento di informazioni su un’ampia gamma di argomenti, tra cui scienza, storia, economia, tecnologia, ecc.
Sia a livello globale che in Italia i chatbot come ChatGpt sono il caso d’uso più frequente – guardando al nostro paese, i consumatori italiani hanno un alto grado di soddisfazione (90%) nei confronti dei chatbot.
L’importanza di comprendere gli usi e i rischi dell’Ai
“La diffusione dell’Ai generativa tra i consumatori a livello globale è notevole e il suo tasso di adozione è stato enorme, anche se la comprensione del funzionamento di questa tecnologia e dei rischi ad essa associati è ancora molto bassa”, ha dichiarato Niraj Parihar, ceo dell’Insights & data Global business line di Capgemini e membro del Group executive committee. “Se da un lato la regolamentazione è fondamentale, dall’altro anche i partner commerciali e tecnologici svolgono un ruolo determinante nell’informare e nel far rispettare le misure di tutela che rispondono alle problematiche legate all’etica e all’uso improprio dell’Ai generativa. Ad esempio, in Capgemini ci impegnamo ad aiutare i clienti a individuare i casi d’uso più rilevanti per le loro specifiche esigenze di business, muovendosi all’interno di un quadro etico. L’Ai generativa non è ‘intelligente’ di per sé: la sua intelligenza dipende dal supporto e dall’assistenza dei professionisti esperti in questa tecnologia. Come per ogni tipo di intelligenza artificiale, la chiave del successo è rappresentata quindi dalle misure di salvaguardia che gli esseri umani mettono in atto per garantire la qualità dei suoi risultati”.