SCENARI

Intelligenza artificiale, il 62% degli italiani pronto a delegare il lavoro

Un report Microsoft delinea le tendenze in atto: per il 74% dei manager italiani serviranno nuove competenze per sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia. Nadella: “AI strumento per liberare le creatività”

Pubblicato il 11 Mag 2023

intelligenza artificiale, ai, chatgpt

Il 62% degli italiani è disposto a delegare alcune attività lavorative all’intelligenza artficiale. La fotografia è scattata dal “Work Trend Index 2023″ di Microsoft che analizza le nuove tendenze tra l’AI e il mondo lavoro.

“Questa nuova generazione di Intelligenza Artificiale eliminerà monotonia del lavoro e libererà la creatività – spiega Satya Nadella, presidente e ceo di Microsoft – C’è un’enorme opportunità affinché gli strumenti basati sull’AI siano in grado di contribuire ad alleviare il cosiddetto “debito digitale”, costruire un’attitudine positiva verso l’AI e abilitare i dipendenti”.

Il peso del “debito digitale”

Secondo il report il cosiddetto debito digitale sta avendo un impatto su molti lavoratori: l’afflusso di dati, e-mail, riunioni e notifiche che riceviamo ogni giorno ha superato la capacità dell’uomo di processarli e smaltirli tutti, accelerando il ritmo del lavoro.

A livello globale, il 64% delle persone dichiara di avere difficoltà a trovare il tempo e l’energia necessari per svolgere il proprio lavoro: queste stesse persone sono 3,5 volte più soggette ad avere difficoltà con l’innovazione e il pensiero strategico. Se però i dati globali riferiscono che quasi 2 leader su 3 (60%) si dichiarano preoccupati per la mancanza di innovazione o di idee innovative nei loro team, a livello italiano la situazione sembra creare meno pensieri, con solo il 42% dei leader intervistati che esprime apprensione per l’assenza di pensiero creativo. È comunque evidente che, in un mondo in cui la creatività assume un ruolo sempre più cruciale e strategico, il debito digitale potrebbe già presentare i propri effetti negativi sul business.

Osservando più da vicino come i dipendenti impiegano la loro giornata lavorativa, emerge che il 68% delle persone a livello globale dichiara di non avere abbastanza tempo per concentrarsi durante la giornata lavorativa, mentre il 62% degli intervistati afferma di dover dedicare troppo tempo alla ricerca di informazioni. I dati tratti dalle soluzioni di Microsoft 365 sono ancora più eloquenti, evidenziando che il dipendente medio passa il 57% del tempo a comunicare attraverso riunioni, e-mail e chat, mentre solo il 43% a creare, dedicandosi quindi alla produzione di documenti, fogli di calcolo e presentazioni.

Una nuova alleanza tra AI e dipendenti

 Nonostante la diffusa preoccupazione per la sostituzione dei posti di lavoro da parte dell’AI, i dati rivelano degli insight inaspettati: se il 42% degli Italiani – dato più basso rispetto al 49% globale – dichiara di temere che l’AI sostituisca il proprio lavoro, il 62% afferma di voler delegare più lavoro possibile all’AI per ridurre il proprio carico. Tra i task che gli Italiani demanderebbero volentieri all’AI compaiono le attività amministrative (67%) e quelle di analisi (68%), insieme a qualche compito più creativo (55%).

I dati del report dimostrano che in Italia il 27% dei leader aziendali sarebbe disposto ad utilizzare gli strumenti di AI per supportare la propria forza lavoro, invece di sostituirla. La riduzione dell’organico è infatti l’ultimo punto della lista di ciò che i leader apprezzerebbero dall’AI, votato solo dal 12% dei rispondenti. I manager sperano infatti che l’AI possa aiutare i propri dipendenti a svolgere compiti necessari ma ripetitivi, aumentando il benessere dei lavoratori, riducendo il tempo trascorso in attività di scarso valore e accelerando il ritmo di lavoro dei dipendenti.

Un nuovo modo di lavorare

Il cambio di paradigma verso l’AI come copilota delle attività delle persone richiede un modo completamente nuovo di lavorare e una nuova attitudine verso l’AI. I leader intervistati hanno dichiarato che è essenziale che i dipendenti imparino a capire come e quando sfruttare l’AI, impostando comandi corretti per utilizzarla, valutando il lavoro creativo prodotto e controllando che non ci siano pregiudizi. Nel nuovo panorama lavorativo la collaborazione tra uomo e AI sarà il prossimo modello di lavoro trasformativo e la capacità di lavorare frequentemente con l’AI sarà una competenza chiave per ogni dipendente.

In questo scenario diventa fondamentale la fase di apprendimento e formazione: oggi in Italia il 47% delle persone dichiara di non disporre delle capacità giuste per portare a termine il proprio lavoro. Sarà dunque compito delle aziende formare la propria forza lavoro per poter sfruttare le nuove opportunità abilitate dall’AI per avere successo.

Ora è il momento di dotarsi di queste competenze: il numero di post su LinkedIn che parlano di argomenti come l’AI generativa e Gpt oggi è 33 volte superiore rispetto a quello di un anno fa. Anche in Italia i leader aziendali sembrano essere consapevoli di questa nuova richiesta del mercato, tanto che il 74% di loro afferma che i dipendenti avranno bisogno di nuove competenze per essere preparati alla crescita dell’AI.

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