Il governo israeliano si prepara a formulare una politica sull’intelligenza artificiale (AI), con la promessa che il Paese diventerà una potenza nel campo. Lo ha annunciato il primo ministro Benjamin Netanyahu dopo aver parlato con Elon Musk e Sam Altman, co-fondatore di OpenAI, responsabile di ChatGpt. “Nei prossimi giorni ho intenzione di riunire un think tank per discutere una politica nazionale sull’intelligenza artificiale sia in ambito civile, sia in quello della sicurezza”, ha detto il premier.
“Proprio come stiamo trasformando Israele in una potenza informatica globale, così faremo anche nell’AI”, ha aggiunto Netanyahu, secondo una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio. Il comunicato riferisce anche che durante la sua conversazione con Musk, il premier ha sottolineato “la necessità per i governi di comprendere sia le opportunità che i pericoli dell’intelligenza artificiale” e “ha espresso la sua opinione che Israele possa diventare un attore di importanza globale nel settore”.
Verso una “cooperazione” con OpenAI
Il colloquio con Altman, che è in Israele nell’ambito di un viaggio che proseguirà con tappe in Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, India e Corea del Sud, ha anche affrontato l’importante ruolo che Israele potrebbe svolgere nell’AI, nonché la potenziale “cooperazione” tra lo Stato ebraico e OpenAI.
Il co-fondatore di OpenAI ha anche tenuto un incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog, durante il quale ha fatto riferimento all’importanza di lavorare per “mitigare gli enormi rischi” che la rapida crescita dell’intelligenza artificiale porta con sé. Inoltre, ha evidenziato la velocità con cui l’ecosistema tecnologico e imprenditoriale israeliano ha incorporato gli strumenti di intelligenza artificiale.
L’annuncio di Musk: Cina verso una regolamentazione sull’AI
Alti ufficiali cinesi, intanto, hanno parlato a Elon Musk di un piano per regolamentare l’intelligenza artificiale, durante la recente visita del miliardario statunitense nel Paese asiatico. La scorsa settimana il proprietario di Twitter e ceo di Tesla ha avuto incontri con alti ufficiali a Pechino e con funzionari a Shanghai: durante i colloqui si è parlato dei rischi dell’intelligenza artificiale – ha fatto sapere Musk – e della necessità di una supervisione o di una regolamentazione. Musk ha descritto i suoi incontri in Cina come “molto promettenti”. “Ho sottolineato che se esiste una super intelligenza digitale straordinariamente potente, sviluppata in Cina, in realtà è un rischio per la sovranità del governo cinese”, ha affermato. “E penso che abbiano preso a cuore questa preoccupazione”.
Musk, i cui vasti interessi in Cina non sono ben visti a Washington, ha parlato dei suoi colloqui con funzionario cinesi durante il dibattito su Twitter con il candidato democratico alla presidenza Robert Kennedy Jr, nipote di John F. Kennedy.
Unione Europea verso il “bollino” anti disinformazione
Sul tema si appresta a muoversi anche l’Unione europea. La Commissione chiederà infatti ai rappresentanti di oltre quaranta organizzazioni che hanno aderito al codice di condotta dell’Ue contro la disinformazione, di creare un “bollino” per identificare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale e limitare così la disinformazione.