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Intelligenza artificiale, l’appello dell’Angi: “Il fenomeno va regolamentato”

L’Associazione Nazionale Giovani Innovatori chiede alle commissioni Tlc e Attività produttive della Camera una serie di interventi per agevolare le imprese all’uso della nuova tecnologia: “Garantire l’accesso facilitato a spazi di sperimentazione normativa come i sandbox”

Pubblicato il 03 Mar 2022

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“La regolamentazione dell’intelligenza artificiale deve andare di pari passo con le esigenze economiche del mercato, evitando che il primato della regolazione non vada a ledere la necessità di essere primi nell’innovazione. Per questo, l’Angi richiede alle commissioni Tlc e Attività produttive della Camera un focus specifico sull’impresa innovativa che opera nel contesto delle tecnologie abilitanti dell’intelligenza artificiale”. A dirlo sono Gabriele Ferrieri, presidente di Angi, e Carlo Prosperi, componente del Comitato Scientifico dell’Associazione Nazionale Giovani Innovatori.

Le proposte di Angi

Ferrieri e Prosperi sono intervenuti a margine dell’audizione delle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive, nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale e modifica alcuni atti legislativi dell’Unione.

“L’uso di tecnologia dell’intelligenza artificiale deve essere regolamentato, sin dallo sviluppo, garantendo anche meccanismi sanzionatori in mancanza di ottemperanza alle norme imposte dall’autorità pubblica”, hanno precisato Ferrieri e Prosperi. “Nel documento inviato alle commissioni l’Angi raccomanda che i costi di compliance per Pmi e startup e l’ottenimento della certificazione Ce per i sistemi di Ia (ad alto rischio) non gravino sulle imprese innovative”.

Per questo è necessario: “garantire l’accesso facilitato a spazi di sperimentazione normativa come i sandbox e ad evitare che le procedure di audit gravino sulle Pmi e startup; migliorare gli investimenti nazionali in ricerca & sviluppo, mobilitando anche le risorse del Pnrr; garantire l’ampliamento dei poteri dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al fine di garantire la sicurezza dei dati dei consumatori, i diritti dei lavoratori digitali, i modelli redistributivi che incidono sul commercio elettronico, sulla logistica, sulla finanza, sul turismo, sull’industria e sull’agricoltura; infine, prevedere l’istituzione di una commissione bicamerale che possa produrre una legislazione specifica degli sviluppi dell’innovazione e sul Pnrr. Come ha indicato il presidente del Copasir Adolfo Urso, le capacità cyber della Nazione devono essere amplificate a scudo delle nostre infrastrutture strategiche”.

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