LE DIRETTIVE

Intelligenza artificiale, più facile il risarcimento danni. La stretta della Ue

La Commissione punta ad armonizzare le regole sulla responsabilità di prodotti e servizi per rispondere a potenziali discriminazioni, come quelle nel recruiting. Novità anche sul fronte dell’economia circolare e della cybersecurity. Obiettivo: creare un contesto di fiducia favorevole all’innovazione

Pubblicato il 28 Set 2022

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La Commissione europea prosegue nel suo impegno per adeguare le norme dell’Ue all’era digitale e green con un occhio alle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, e all’urgenza di comportamenti sostenibili per l’ambiente. Per questo ha adottato due nuove proposte di legge: la direttiva riveduta in merito alla responsabilità sui prodotti difettosi, che ora include quelli digitali, e la direttiva sulla responsabilità da intelligenza artificiale.

Nel primo caso la proposta di Bruxelles mira ad adeguare all’era digitale, all’economia circolare e all’impatto delle catene del valore globalizzate le attuali norme europee sulla responsabilità oggettiva dei fabbricanti per prodotti difettosi (dalle tecnologie intelligenti ai prodotti farmaceutici). Le norme rivedute garantiranno la certezza del diritto alle imprese, che potranno quindi investire in prodotti nuovi e innovativi, e permetteranno a chi è stato danneggiato di ottenere un equo risarcimento per i danni causati da prodotti difettosi, inclusi i prodotti digitali e ricondizionati.

Nel secondo caso la Commissione ha proposto, per la prima volta, un’armonizzazione mirata delle norme nazionali in materia di responsabilità per l’Ai, agevolando l’ottenimento di risarcimenti da parte di chi ha subito danni connessi a questa tecnologia. Conformemente agli obiettivi del Libro bianco sull’Ai e alla proposta di Legge sull’Ai della Commissione del 2021, tra i quali c’è creare un contesto di “fiducia” nell’intelligenza artificiale, le nuove regole permetteranno a chi ha subito danni causati da prodotti o servizi basati sull’Ai di beneficiare dei medesimi livelli di protezione di cui godrebbe se i danni fossero riconducibili a qualsiasi altra circostanza.

La proposta della Commissione dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. 

Responsabilità sui prodotti, focus su digitale e green

La direttiva riveduta in merito alla responsabilità sui prodotti difettosi aggiorna e rafforza le esistenti norme basate sulla responsabilità oggettiva dei fabbricanti, per il risarcimento delle lesioni personali, dei danni alle cose o della perdita di dati causati da prodotti non sicuri. Questi i pilastri della proposta:

Modernizzare le norme in materia di responsabilità per i modelli di impresa dell’economia circolare rendendo le norme in materia di responsabilità chiare ed eque per le imprese che modificano in maniera sostanziale i prodotti.

Modernizzare le norme in materia di responsabilità per i prodotti nell’era digitale consentendo risarcimenti per i danni causati da prodotti come robot, droni o sistemi di domotica, diventati non sicuri in seguito ad aggiornamenti del software, dei servizi di Ai o dei servizi digitali necessari al funzionamento dei prodotti stessi, nonché quando i fabbricanti non rimediano alle vulnerabilità esistenti in termini di cybersicurezza.

Creare parità di condizioni tra i fabbricanti Ue e non Ue: i consumatori che subiscono danni causati da prodotti non sicuri importati da paesi terzi potranno esigere un risarcimento dall’importatore o dal rappresentante del fabbricante nell’Ue.

Mettere i consumatori su un piano di parità con i fabbricanti: imponendo a questi ultimi di divulgare gli elementi di prova, introducendo una maggiore flessibilità nei termini per la presentazione dei reclami e alleggerendo l’onere della prova per i danneggiati in casi complessi, come quelli riguardanti i prodotti farmaceutici o l’Ai.

“La direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi è da quarant’anni una pietra angolare del mercato interno. La proposta odierna la renderà adatta a rispondere alle sfide dei decenni a venire. Le nuove norme terranno conto delle catene globali del valore, promuoveranno l’innovazione e la fiducia dei consumatori e garantiranno una maggiore certezza del diritto per le imprese che partecipano alla transizione verde e digitale”, ha affermato il commissario per il Mercato interno Thierry Breton.

Protezione per i consumatori dai “danni” dell’Ai

Scopo della direttiva sulla responsabilità da intelligenza artificiale è stabilire norme uniformi per l’accesso alle informazioni e l’alleggerimento dell’onere della prova in relazione ai danni causati dai sistemi di Ai, garantendo una protezione più ampia per le vittime (siano esse persone fisiche o imprese) e promuovendo il settore dell’Ai grazie a un aumento delle garanzie. Questa direttiva armonizzerà alcune norme per le azioni che esulano dall’ambito di applicazione della direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi, nei casi in cui il danno sia causato da un comportamento scorretto. Si tratta ad esempio delle violazioni della vita privata o dei danni causati da problemi di sicurezza. Le nuove norme agevoleranno ad esempio l’ottenimento di un risarcimento da parte delle persone vittime di discriminazione nel corso di un processo di recruiting che comporta l’uso di tecnologie basate sull’Ai.

La direttiva semplifica il processo giuridico per le vittime, quando devono dimostrare che un danno è imputabile a una persona.

Per la Commissione europea, “le nuove norme rappresentano un punto di equilibrio tra la protezione dei consumatori e la promozione dell’innovazione, eliminando ulteriori ostacoli per l’accesso al risarcimento da parte delle vittime, e stabilendo nel contempo garanzie per il settore dell’Ai con l’introduzione, ad esempio, del diritto di contestare un’azione di responsabilità sulla base di una presunzione di causalità”.

La vicepresidente per i Valori e la trasparenza Věra Jourová ha dichiarato: “Vogliamo che le tecnologie dell’intelligenza artificiale prosperino nell’Ue, e perché questo sia possibile occorre che le persone abbiano fiducia nelle innovazioni digitali. Con la proposta odierna sulla responsabilità civile per l’intelligenza artificiale diamo ai consumatori strumenti di ricorso in caso di danni da essa causati, affinché possano beneficiare dello stesso livello di protezione di cui godono nel caso delle tecnologie tradizionali, e garantiamo la certezza del diritto per il nostro mercato interno”.

Per il commissario per la Giustizia Didier Reynders: “Nel tenere presente l’enorme potenziale delle nuove tecnologie, dobbiamo sempre garantire la sicurezza dei consumatori. Disporre di adeguate norme di protezione per i cittadini dell’Ue costituisce la base per la fiducia dei consumatori e quindi per il successo dell’innovazione. Le nuove tecnologie come i droni o i servizi di consegna gestiti dall’Ai possono funzionare solo se i consumatori si sentono sicuri e protetti. Oggi proponiamo norme moderne in materia di responsabilità che risponderanno precisamente a questa esigenza. Stiamo adattando il nostro quadro giuridico alle realtà della trasformazione digitale”.

A cinque anni dall’entrata in vigore della direttiva sulla responsabilità da intelligenza artificiale, la Commissione ha incluso nella sua proposta la valutazione della necessità di norme in materia di responsabilità oggettiva per le azioni connesse all’Ai, se necessario.

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