Ha preso il via ufficialmente la la Global Partnership on Artificial Intelligence – Gpai (Partenariato Globale sull’Intelligenza artificiale), l’alleanza che vede in campo 15 Paesi fondatori più l’Unione europea. L’Italia ha aderito al progetto lo scorso 26 maggio e si prepara dunque a partecipare ai gruppi di lavoro votati a promuovere lo sviluppo e l’utilizzo responsabile dell’IA, fondata sui diritti umani, l’inclusione, la diversità, l’innovazione e la crescita economica: Intelligenza Artificiale Responsabile; Governance dei dati; Il Futuro del Lavoro; Innovazione & Commercializzazione.
“Noi, i paesi di Australia, Canada, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Singapore, Slovenia, Regno Unito, Stati Uniti d’America, insieme con l’Unione Europea , ci siamo riuniti per creare il primo Partenariato Globale sull’Intelligenza artificiale – si legge nella dichiarazione congiunta -. In qualità di membri fondatori, sosterremo lo sviluppo dell’IA, responsabile e incentrato sul potenziamento delle capacità degli individui, e un utilizzo coerente con i diritti umani, le libertà fondamentali e i nostri valori democratici condivisi, come indicato dalla Raccomandazione Ocse sull’IA. A tal fine, siamo aperti alla collaborazione anche con altri paesi e partner interessati”.
L’iniziativa punta a colmare il divario tra teoria e pratica nell’IA, attraverso il sostegno alla ricerca più avanzata e ad attività applicate relative all’IA. In collaborazione con partner e organizzazioni internazionali, la Gpai riunirà esperti di rilievo provenienti dall’industria, dalla società civile, dal settore pubblico e dal mondo accademico per collaborare su quattro tematiche che saranno affrontate nei quattro gruppi di lavoro. Nel breve termine – è stato annunciato in occasione del taglio del nastro – gli esperti della Gpai concentreranno la loro attività anche sull’analisi del contributo che l’intelligenza artificiale può offrire per superare l’emergenza sanitaria da Covid-19 e contribuire alla ripresa economica nella fase post-epidemica.
“Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale avrà un ruolo fondamentale nel disegnare il nostro futuro: potrà rendere più efficienti molti processi della nostra società e aiutarci a compiere scelte con maggiore consapevolezza. Tuttavia, la tecnologia non è neutra: il suo valore dipende da come viene sviluppata e applicata. Attraverso la Gpai, l’Italia si unisce alla riflessione globale che si è avviata per garantire che lo sviluppo tecnologico non esuli mai dalla sua connotazione umana”, commenta il ministro per l’Innovazione e la Digitalizzazione Paola Pisano.
La Gpai sarà supportata da un Segretariato ospitato dall’Ocse a Parigi , e da due 2 Centri di Ricerca – uno a Montréal e l’altro a Parigi. “La collaborazione con l’Ocse contribuirà a creare forti sinergie tra il lavoro scientifico e tecnico della Gpai – si legge nella nota – e la leadership internazionale che l’Ocse ha sulle politiche sulla IA, rafforzando la base analitica per tutte quelle misure di policy volte alla promozione di una IA responsabile”. I centri forniranno supporto amministrativo e di ricerca ai progetti intrapresi o valutati dagli esperti dei Gruppi di Lavoro provenienti da varie discipline e settori e avranno la responsabilità di pianificare anche le riunioni plenarie annuali del gruppo multidisciplinare di esperti. La prima riunione sarà ospitata dal Canada nel dicembre 2020.