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Internal governance e strategia aziendale, ecco come l’intelligenza artificiale spariglia le carte



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La tecnologia può garantire una gestione ottimale delle responsabilità e più trasparenza operativa attraverso un costante monitoraggio delle decisioni del board. Ma le imprese tengono ancora un atteggiamento prudente dovuto alle implicazioni ancora nascoste e sconosciute dell’AI. La fotografia scattata da Deloitte

Pubblicato il 2 ott 2024



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L‘intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando il modo in cui i Consigli di amministrazione (Board) delle aziende definiscono e supervisionano la strategia aziendale. La terza edizione della ricerca “The Board of the Future”, condotta da Deloitte Central Mediterranean, ha messo in luce come l’AI stia sparigliando le carte nella governance interna e nella gestione aziendale, introducendo nuovi livelli di efficienza e trasparenza. Tuttavia, le imprese mantengono un atteggiamento prudente a causa delle implicazioni ancora nascoste e sconosciute dell’AI.

Necessari approcci innovativi

Fabio Pompei, ceo di Deloitte Central Mediterranean, sottolinea l’importanza di un cambio di paradigma per i Board delle aziende, che devono adottare approcci innovativi per rafforzare la resilienza delle organizzazioni: “Il ruolo del Board – spiega – richiede un cambio di paradigma e l’adozione di approcci innovativi per rafforzare la resilienza delle organizzazioni, in risposta ai rischi sempre più complessi legati agli eventi imprevisti, alla discontinuità o crisi aziendali, nonché al processo di trasformazione digitale verso cui il mercato si sta approcciando”.

Le sfide dell’adeguatezza del Board

Tema cruciale legato alla composizione ed operatività del Board è quello della sua adeguatezza. La complessità e l’ampiezza mutabile delle competenze, conoscenze, flussi aziendali ed adeguamenti economici e geopolitici, impongono di interrogarsi sulla adeguatezza singola ed aggregata del Board con un costante monitoraggio.

Inoltre, le competenze dei componenti del Board non sono più riconosciute come sufficienti se non combinate ad un’esperienza gestionale. È in atto una rivoluzione culturale trainata dalle transizioni ecologica e digitale in cui è emerso chiaramente che competenze di IT, di Cybersecurity, di AI e Esg debbano essere rappresentate nel Board e non trattate come funzioni accessorie a chiamata. Si valuta infatti di inserire all’interno del Board dei Comitati Tech che raggruppino le funzioni più strettamente tecnologiche legate ai rischi ed al business.

Le aziende ritengono che le nuove tecnologie saranno in grado di incidere sulla composizione del Board sia in maniera diretta attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per individuare i “migliori” amministratori societari, anche in un’ottica di diversity, sia in maniera indiretta con la modifica della distribuzione di compiti e responsabilità tra Board, organi delegati ed altre figure manageriali.

L’AI nella governance aziendale

Gli impatti delle transizioni di AI sull’attività dei Board sono appena iniziati ma si stanno esplorando con attenzione sempre crescente, spiega Deloitte. La cosiddetta Corptech, cioè l’insieme delle soluzioni tecnologiche che permettono una maggiore trasparenza nella vita societaria ed un esercizio più sicuro dei diritti degli azionisti, penetrerà in futuro significativamente nei Board sia nel funzionamento gestorio che nella strutturazione di percorsi decisori informati.

Al momento la Corporate governance utilizza l’AI nelle applicazioni che consentono di adottare decisioni più ampie ed apprendere in modo più esaustivo ed immediato con il machine learning. Essa consente di informare i Board member anche con ragionamenti predittivi sugli scenari configurabili e con rappresentazioni spesso ampie ed esaustive, ma non può sostituirsi in sede decisoria e valutativa delle opportunità e della complessità della strategia aziendale.

Dallo studio emerge che nelle aziende, a oggi, l’informazione algoritmica è basata sulla “Assisted Artificial Intelligence”, intesa come software che assiste le decisioni del Board con l’analisi massiva e rapida dei dati, garantendo da un lato l’adozione di decisioni consapevoli strutturate, scevre di componenti emozionali ed informate basate su istruttorie approfondite ed accelerate.

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