SOCIETA' ITALIANA DI PSICHIATRIA

Internet: 3 mln gli italiani “dipendenti”, boom tra gli under 40

La Società Italiana di Psichiatria lancia l’allarme: “Davanti al pc anche per otto ore al giorno. Rischi maggiori per le persone che manifestano già problemi psicologici”

Pubblicato il 09 Ott 2012

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Incollati al web anche otto o più ore al giorno. Perdono i contatti con il mondo esterno, finiscono per avere un’identità solo sulla rete. Sono gli italiani dipendenti da internet, un piccolo esercito che va aumentando e oggi conta circa tre milioni di pazienti, soprattutto giovanissimi e adulti fra i 15 e i 40 anni. Più a rischio chi è isolato geograficamente o a causa di turni di lavoro notturni, ma anche chi ha già disagi psicologici o familiari preesistenti. L’allarme viene dagli specialisti che partecipano in questi giorni a Milano al Congresso Nazionale della Società Italiana di Psichiatria che avvertono: “E’ indispensabile intervenire per ritornare alla realtà ed evitare le conseguenze fisiche e psicologiche che la dipendenza provoca, dai disturbi del sonno ai problemi di relazione, dallo scarso rendimento a scuola o sul lavoro a mal di testa, mal di schiena, disturbi oculari”.

Senza contare che molti sulla rete finiscono per spendere anche parecchi soldi, ad esempio per l’accesso ai siti porno, mentre altri scivolano nel ritiro sociale dell’hikikomori, forma estrema di isolamento dal mondo in cui il paziente si allontana del tutto dalla vita di relazione per rifugiarsi sul web.

Per curarsi è necessario rivolgersi a personale qualificato e intraprendere un percorso di cura simile a quello per liberarsi da altri tipi di dipendenze, con una terapia cognitivo-comportamentale o trattamenti analoghi. “In Italia si è iniziato a parlare della dipendenza da internet 15 anni fa. Oggi si stima che l’incidenza del disturbo vada dal 3 all’11%, con una prevalenza maggiore fra le persone dai 15 ai 40 anni – spiega Massimo Di Giannantonio, ordinario di psichiatria dell’università di Chieti – E’ più a rischio chi ha problemi psicologici, psichiatrici o familiari fra cui solitudine, depressione, ansia, insicurezza del proprio aspetto, insoddisfazione del matrimonio, stress sul lavoro, vita sociale limitata, problemi finanziari”.

Tipicamente all’inizio si entra sul web per “osservare” l’ambiente, “si visitano le pagine internet di giornali, riviste, negozi virtuali, casino’ online, siti pornografici; quindi si passa a una fase di relazione e comunicazione scoprendo chat e giochi di ruolo, ed e’ in questa fase che si instaura la dipendenza vera e propria perche’ le persone piu’ a rischio sono proprio quelle con difficoltà comunicative-relazionali, che trovano sul web un mondo alternativo per sfuggire alle proprie problematiche”.

Per accorgersi se si sta scivolando nella dipendenza dalla rete occorre valutare la presenza di segni e sintomi precisi: aumenta il tempo passato al computer, si perde man mano l’interesse per le attivita’ della vita reale e per gli amici in carne e ossa a favore dei conoscenti “virtuali”, peggiorano i risultati a scuola o sul lavoro, compaiono aggressività, stanchezza, agitazione psicomotoria e modifiche del ciclo sonno-veglia.

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