Italia capofila dell'Internet delle cose: sarà
l'università di Pisa a coordinare gli studi di 18 atenei
europei, su mandato dell'Unione europea, in materia di web 3.0
che, mettendo in rete computer, ma anche oggetti diversi e di uso
quotidiano, capaci di comunicare tra loro attraverso piccoli
sensori che trasmettono e ricevono informazioni.
L'Europa finanzierà uno spazio comune di ricerca e formazione
attraverso la creazione di una rete di eccellenze raccolte intorno
allo European Institute of Embedded Control (Eeci), nell'ambito
del quale Pisa coordinerà gli studi di dottorato di 18 università
italiane, tedesche, francesi, spagnole, olandesi e greche per la
creazione di un percorso comune di eccellenza negli studi, che,
prosegue l'ateneo pisano, porterà alla formazione di una
comunità scientifica di giovani di alto livello e dalle solide
basi comuni.
"La Ue sta finanziando molti progetti legati al cosiddetto
Internet 3.0 – sottolinea il rettore di Pisa Massimo Augello –
poiché mira a conservare e se possibile consolidare il primato
acquisito in questo campo su Stati Uniti e Giappone. La questione
della formazione è dunque decisiva: per questo, la firma della
convenzione che assegna il ruolo alla nostra università
rappresenta per l'Italia un'importante opportunità per
rimanere all'avanguardia in un settore tecnologico strategico e
molto promettente in quanto a sviluppi applicativi".