La dichiarazione dei diritti in Internet approvata il 28 luglio dalla Commissione parlamentare istituita dalla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e oggetto di una mozione, di cui il primo firmatario è stato Stefano Quintarelli, votata all’unanimità a Montecitorio il 3 novembre, è sbarcata a Joao Pessoa, Brasile, dove fino al 13 novembre si terrà l’Internet Governance Forum, l’appuntamento internazionale e multistakeholders promosso dalle Nazioni Unite.
A illustrare il contenuto della carta alla comunità internazionale Stefano Rodotà che aveva presieduto i lavori della commissione. Il lavoro dell’Italia è stato apprezzato, tra gli altri, da Fadi Chehadé, presidente e Ceo di Icann, l’ente internazionale responsabile di buona parte della governance della Rete: “Grazie e congratulazioni all’Italia per lo straordinario lavoro svolto nell’elaborare la carta dei diritti in Internet – ha detto – Il vostro Paese dando vita all’internet bill of rights, si candida ad essere il campione europeo dei diritti fondamentali online e segna una strada che, ora, è auspicabile gli altri Paesi del vecchi continente seguano nel metodo e nel merito”.
“Scrivere ed adottare, in Parlamento, l’Internet bill of rights è stato importante ma è solo l’inizio di un lungo cammino – afferma Nnenna Nwakanma, rappresentante della Web Foundation – La vera sfida, ora, è farlo leggere, capire, diffonderlo ed implementarlo in una dimensione globale”.
“Ma è solo l’inizio – spiega sul suo blog Guido Scorza, avvocato specialista dei diritti in Internet -. Per andare avanti, ora, serve che il Governo faccia la sua parte, quella per la verità già annunciata dal Sottosegretario Giacomelli, prendendo per mano la Dichiarazione dei diritti ed accompagnandola in un lungo cammino nella comunità internazionale perché non c’è diritto fondamentale di cittadinanza digitale che ci si possa accontentare di veder sancito a livello nazionale”.
“È una grande soddisfazione e un grande onore sapere che il dibattito sull’assetto attuale e futuro della Internet Governance nonché sulla delicata e complessa questione dei diritti delle persone in rete, che vedrà confrontarsi esperti e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo per quattro giorni qui in Brasile, possa aprirsi con il contributo italiano – afferma la presidente della Camera Laura Boldrini in un messaggio inviato all’evento – E’ stata la prima volta che in sede parlamentare si realizza un’esperienza di questo genere. La Camera dei deputati, sede della massima rappresentanza popolare nel nostro Paese, ha voluto così sottolineare il suo ruolo nella difesa, nella tutela e nella promozione dei diritti dei cittadini in tutti i campi, incluso quindi quello della rete”.
Stefano Quintarelli, parlamentare di Scelta civica e tra i fondatori dell’intergruppo parlamentare sull’Innovazione, è il primo firmatario della mozione che ha recepito la bill of right ed è stata approvata all’unanimità alla camera: “Quando dieci anni fa mi spiegarono l’idea di una carta dei diritti in Internet fui scettico, mi sembrava una buona idea che non aveva la possibilità di sortire effetti reali – afferma – Ma quando una serie di eventi mi hanno portato a far parte del Parlamento Italiano, do ve ho imparato ad apprezzare quanto importante possa essere uno strumento di genere per il processo legislativo, ho cambiato idea e devo dire grazie a tutti coloro che si sono impegnati per dare vita a questo processo, e a tutti colo che oggi sono qui. Spero che questo piccolo passo compiuto dall’Italia possa essere seguito da quelli di tanti altri Paesi, per arrivare presto a una internet bill of right planetaria”.