La crescita della Internet of Things sarà trainata dai settori commerciale, industriale e della pubblica amministrazione, tanto che il numero di device interconnessi triplicherà di qui al 2020 raggiungendo 38,5 miliardi di unità, secondo Juniper Research, contro i 13,4 miliardi del 2015. Si tratta in pratica di una crescita del 285%.
Anche se sono gli oggetti connessi della “smart home” quelli di cui si sente più parlare, a spingere la domanda saranno soprattutto le industrie e i servizi pubblici – retail, agricoltura, smart buildings, applicazioni per smart grid, ecc. Qui sarà installata la maggior parte dei device IoT. Ci sono già aziende, come Michelin e John Deere, che si sono trasformate da semplici vendor di prodotti a aziende basate sui servizi grazie all’uso della IoT, nota Juniper.
Il mercato consumer (rappresentato da smart home, auto connesse e sanità digitale) consente un Arpu (guadagno per utente) più alto, ma il mercato industriale (retail, connected buildings, agricoltura) garantisce un Roi (ritorno sull’investimento) maggiore dei progetti IoT perché rende molto più efficienti una serie di processi, continua lo studio.
Juniper Research definisce la IoT come “l’unione di device e sistemi software, connessi via Internet, che producono, ricevono e analizzano dati. Questi sistemi hanno l’obiettivo di superare i tradizionali ecosistemi dell’informazione elettronica separati in silos al fine di migliorare la qualità della vita e l’efficienza, creare valore e ridurre i costi”.
“Siamo ancora nella fase iniziale della IoT“, nota Steffen Sorrell, analista di Juniper e autore dello studio sulla IoT. “Sapere quali dati raccogliere e come integrarli nei sistemi back office resta la maggiore sfida”.
Le connessioni creano ovviamente dati, ma questi non diventano informazioni finché non sono raccolti, analizzati e capiti, spiega Juniper: per questo il lavoro di analytics e il sistema back-end è la parte chiave della IoT, che ne costruisce il successo di lungo termine.
In più esistono problemi di interoperabilità da superare, dovuti alla presenza di più standard in conflitto tra loro. Questo rallenta il progresso della IoT, anche se gli enti preposti alla definizione degli standard hitech stanno già lavorando per sciogliere il nodo.