L'OSSERVATORIO POLIMI

Internet of things, in Italia ancora tutta da giocare la partita industriale

Il 48% delle grandi aziende e il 70% delle pmi non sfrutta le potenzialità legate alla raccolta e all’analisi dei dati. ll mercato a +13% in un anno per un giro d’affari di 8,3 miliardi nonostante la carenza di semiconduttori e l’instabilità economico-politica. Ma il dimezzamento dei crediti di imposta per Transizione 4.0 rischia seriamente di far invertire il trend. E sulla strada c’è anche l’ostacolo competenze

Pubblicato il 05 Apr 2023

Immagine1

Nel 2022 il mercato italiano dell’Internet of Things continua la sua corsa: +13% rispetto al 2021, raggiungendo 8,3 miliardi di euro, nonostante i problemi legati alla carenza di semiconduttori e di materie prime, oltre all’instabilità economica e politica della guerra in Ucraina. In questo quadro, la quota di piccole e medie imprese a conoscenza di soluzioni I-IoT sale all’87% facendo registrare un incremento del +41% rispetto al 2021, mentre le grandi imprese sono il 98%. Il 77% delle grandi aziende e il 58% delle pmi ha deciso di avviare almeno un progetto. Per entrambe le tipologie di imprese, però, la mancanza di competenze risulta ancora il fattore principale che limita l’avvio dei progetti (44% grandi aziende e 38% pmi).

Ad affermarlo è la nuova ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il cui responsabile scientifico Giovanni Miragliotta spiega: “In generale, rispetto a quanto rilevato nel 2021, si assiste a una riduzione del gap tra grandi imprese e pmi in termini di conoscenza (-39%) e diffusione dei progetti (-23%) di Industrial IoT. Questa ritrovata energia da parte delle pmi è stata fortemente trainata dal piano Transizione 4.0: il dimezzamento dei crediti di imposta a partire dal 2023 potrebbe portare a un rallentamento di questa dinamica”.

Alla smart car la parte del leone, cresce la smart agriculture

Tra i diversi ambiti IoT, la fetta più grande del mercato è rappresentata dalla smart car, con un fatturato da 1,4 miliardi di euro, pari al 17% del totale. Al secondo posto, le applicazioni IoT nel mondo utility (smart metering e smart asset management) con 1,37 miliardi di euro, in crescita ma ormai prossime alla saturazione: nel 2022 sono stati installati altri 1,1 milioni di contatori gas connessi in utenze domestiche (84% del parco complessivo) e 1,7 milioni di smart meter elettrici di seconda generazione (64% del totale). Seguono poi smart building (1,3 miliardi), smart city (830 milioni), smart factory (780 milioni), smart home (770 milioni), smart logistics (715 milioni) e smart agriculture (540 milioni). Gli ambiti che stanno crescendo di più all’interno del mercato IoT, però, in particolare sono smart agriculture (+32%), smart factory (+22%) e smart building (+19%).

In Italia 124 milioni di oggetti connessi attivi

Gli oggetti connessi attivi in Italia sono 124 milioni, poco più di 2,1 per abitante. A fine 2022 si contano 39 milioni di connessioni IoT cellulari (+5% rispetto al 2021) e 85 milioni di connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione (+15%). Tra queste, una spinta significativa arriva dalle reti Lpwa (Low Power Wide Area) che vedono una crescita del 20% in un anno, passando da 2 a 2,4 milioni di connessioni. Anche quest’anno, la spinta maggiore sul mercato viene data proprio dalle applicazioni che utilizzano tecnologie di comunicazione non cellulari, 4,5 miliardi di euro, +15%. Crescita più contenuta, pari al +11%, per le applicazioni che sfruttano la connettività cellulare, il cui valore di mercato arriva toccare quota 3,8 miliardi di euro.

Aumentano le aspettative anche grazie al Pnrr

“Prosegue la crescita del mercato dell’Internet of Things, sia in termini di valore che di maturità dell’offerta – afferma Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio IoT -. Cresce la consapevolezza di aziende, pubbliche amministrazioni e consumatori, sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart, attivando servizi e funzionalità avanzate, mentre si accende la competizione con nuovi player globali. Nel contempo, aumentano le aspettative per il futuro, anche grazie ai grandi investimenti previsti dal Pnrr e ai frequenti rincari dell’energia, che spingono aziende e consumatori a porre maggiore attenzione ai consumi, sfruttando anche le tecnologie smart”.

“La carenza di semiconduttori e materie prime, insieme all’instabilità economica e politica con la guerra in Ucraina hanno parzialmente frenato lo sviluppo – osserva Angela Tumino, direttrice dell’Osservatorio IoT –, ma il mercato dell’Internet of Things continua a crescere in modo tangibile. Avviene soprattutto in ambito smart agriculture, dove le aziende hanno potuto beneficiare degli incentivi 4.0 per l’acquisto di sistemi di monitoraggio e macchine connesse, e nei settori dello smart building e della smart factory, dove a far da traino sono le applicazioni dedicate al risparmio energetico e alla sicurezza, agevolate dagli incentivi, superbonus ed ecobonus, e dal piano Transizione 4.0”.

Industrial IoT: strada ancora lunga

L’Osservatorio ha condotto un’indagine su 153 grandi imprese e 301 pmi italiane in ambito Industrial IoT. Guardando ai dati raccolti da dispositivi e macchinari connessi, il 48% delle grandi aziende e il 70% delle pmi utilizza poco o per nulla i dati o addirittura non lo sa. Tra le barriere che ostacolano le imprese nell’analisi e valorizzazione dei dati, la mancanza di competenze e di figure specifiche per la loro valorizzazione (indicata dal 50% dei rispondenti di grandi aziende e dal 30% di pmi).

Intanto prosegue l’evoluzione tecnologica dell’Internet of Things, con lo sviluppo del 5G e la diffusione delle reti Lpwa. Avanzano le piattaforme hardware IoT low-power, con il lancio sul mercato di nuovi System-on-Chip da parte dei maggiori produttori di semiconduttori, e si assiste al rilascio di nuovi processori ed edge computer ad alte prestazioni per le applicazioni più esigenti quali ad esempio quelle di video processing – compatibili con cloud di elaborazione dedicati.

Passi avanti nell’interoperabilità

“Prosegue il processo di standardizzazione delle specifiche del 5G ad opera del 3GPP, con importanti milestone per i prossimi rilasci, mentre cresce il numero delle reti a livello globale e le tecnologie disponibili sul suolo nazionale – spiega Antonio Capone, responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things -. Parallelamente, LoRa Alliance amplia il programma di certificazione, abilitando nativamente soluzioni IPv6 e introducendo la specifica “relay”, che consente di estendere la copertura a supporto di applicazioni in ambito metering e industrial”.

Sul fronte dell’interoperabilità, qualcosa si sta muovendo, in alcuni ambiti in misura maggiore rispetto ad altri. È il caso ad esempio della smart home, dove nel corso del 2022 la Connectivity standard alliance (Csa) ha concluso la stesura delle specifiche di Matter, il nuovo protocollo per l’interoperabilità della smart home, seppur in ritardo sulla timeline definita nel 2020.

Pnrr e Internet of Things: focus sul connubio con il mondo Energy

Il Pnrr continua a rappresentare un’opportunità di crescita per favorire l’innovazione tecnologica del Paese, soprattutto alla luce della crisi energetica. Particolare attenzione è posta sul connubio tra IoT ed Energy che prevede un investimento di quasi 7 miliardi. Nella Missione 2 sono previsti quindi 3,6 miliardi per lo smart grid, allo scopo di migliorare la capacità e l’efficienza della rete. Altri 2,2 miliardi sono inoltre stati stanziati per promuovere le rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo in modo da fornire un sostegno concreto alle strutture collettive di autoproduzione che sfruttano energie rinnovabili. La Componente 3 della Missione 2 è interamente dedicata al tema dell’efficientamento energetico e della riqualificazione degli edifici, dove le tecnologie IoT possono fornire un contributo nello sviluppo di sistemi di teleriscaldamento per un valore pari a 200 milioni di euro, con l’obiettivo di costruire o estendere le reti esistenti e garantire un più ampio accesso al servizio.

Accanto a questi ambiti principali, il piano prevede investimenti per altri 25 miliardi per favorire l’innovazione dei sistemi produttivi (smart factory, 14 miliardi di euro), la transizione digitale delle città (smart city, 7 miliardi) e l’attivazione di programmi di assistenza domiciliare (assisted living, 4 miliardi).

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati