Prima riunione per la commissione per i diritti e i doveri di Internet istituita dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. A confrontarsi sui temi della rete sono 10 parlamentari e 13 tra esperti del settore, rappresentanti delle imprese, delle associazioni e della società civile, che hanno dato la propria disponibilità a titolo gratuito.
A coordinare i lavori del comitato ristretto che darà vita a una bozza del “bill of rights” è Stefano Rodotà, con il documento che sarà sottoposto all’esame dell’intera commissione di studio entro la fine di settembre.
“E’ la prima volta che in sede parlamentare si decide di istituire una Commissione su questi temi – ha detto la presidente Boldrini aprendo la seduta – è una esperienza di grande valore che mi auguro possa portare a risultati concreti e significativi. Internet ci deve stare a cuore perché può davvero dare nuovo impulso alla partecipazione democratica sempre più in crisi in molti paesi – ha proseguito – Sono convinta che anche grazie agli strumenti offerti dalla rete il Parlamento possa trovare opportunità per rilanciare la sua funzione”.
“Ciò richiama tutti a una precisa responsabilità – ha sottolineato il presidente della Camera – fornire un contributo fattivo per giungere finalmente all’adozione di una Carta dei diritti. È per questo che oggi siamo qui. In altri termini, il Parlamento non può rimanere a guardare di fronte a questi cambiamenti epocali. Le molteplici questioni connesse all’accesso e all’utilizzazione di Internet travalicano, per la stessa natura della rete, le dimensioni nazionali e richiedono un coordinamento per un impegno a livello sovranazionale. Quindi, la nostra iniziativa deve necessariamente avere una prospettiva che vada oltre i confini nazionali”
I primi risultati dei lavori della Commissione saranno sottoposti all’attenzione dei partecipanti alla riunione dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea e del Parlamento europeo sui diritti fondamentali, che si terrà a Montecitorio il 13 e 14 ottobre, durante il semestre italiano di Presidenza del Consiglio Ue.
Le proposte licenziate dalla commissione saranno anche sottoposte a una consultazione pubblica “per assicurare – si legge in una nota della Camera – una partecipazione più larga possibile alla loro individuazione”.