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Internet si affida al video-boom

Il rapporto Cisco prevede una crescita dei contenuti. Entro il 2019 i video rappresenteranno l’80% del traffico. La rubrica di Augusto Preta

Pubblicato il 23 Ott 2015

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Il rapporto Cisco Visual Networking Index rappresenta da anni un punto di riferimento insostituibile per chi voglia comprendere l’andamento, le dinamiche e la prospettive evolutive di internet.

L’ultimo rapporto 2015 prevede un’impennata significativa del traffico video a livello globale nei prossimi cinque anni, alimentata dell’aumento degli utenti di Internet nel mondo, dalle connessioni a dispositivi personali e machine-to-machine, dalla maggiore velocità della banda larga e dall’utilizzo di servizi video avanzati.

Entro il 2019, sempre secondo il rapporto Cisco, il video rappresenterà l’80% del traffico IP. Si tratta di un aumento del 13% rispetto allo scorso anno quando rappresentava il 67%. Le regioni che genereranno il maggior traffico nell’arco dei prossimi cinque anni saranno Stati Uniti e Cina, con l’85% del consumo Internet in America caratterizzato dal video.

Complessivamente, si prevede che il traffico globale annuale sulla rete aumenti del 26%, con previsioni di traffico giornaliero in aumento dai 1,4 exabyte al giorno di quest’anno (1 exabyte = 1 miliardo di miliardi di byte) ai 4,5 exabyte al giorno nel 2019. Mentre ci si attende dunque che il traffico video rappresenti in generale la proporzione maggiore del traffico, Cisco prevede al contempo l’esplosione di ulteriori servizi video, quali i cosiddetti servizi advanced: la definizione ultra-light, il video a 360°/sferico e le connessioni machine-to-machine video centriche che faranno la parte del leone.

Secondo Cisco ci sono voluti 32 anni – dal 1984 al 2016 – per generare il primo zetabyte di traffico IP annuale000.000.000.000 byte). Ce ne vorranno appena tre per raggiungere la pietra miliare del prossimo zettabyte, quando ci saranno più di 2 zettabyte (circa 250 miliardi di DVD) di traffico IP entro il 2019. Un recente rapporto del Leichtman Research Group (LRG) va per certi versi ancora oltre, mostrando quanto distruttivo sia ciò che sta avvenendo nel passaggio all’Internet video. Più della metà (56%) delle abitazioni negli Stati Uniti hanno infatti oramai almeno una televisione connessa ad Internet per poter vedere i contenuti video sullo schermo più grande. Le connessioni avvengono via smart TV, Blu-ray player, via piattaforma di video game o tramite dispositivi over-the-top come Chromecast, Apple TV o Roku. Solo per dare un’idea della profonda trasformazione in atto, cinque anni fa la percentuale si attestava ad appena il 24%.

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